Caserta, al Civico14 Don Chisciotte vive uno spirito dionisiaco

Caserta, al Civico14 Don Chisciotte vive uno spirito dionisiaco

Marco Cutillo

– È raro che si scendano scale per entrare in Paradiso, eppure capita. teatro civicoIl vento arruffa i capelli e disperde i cappelli, mentre i più furbi si rifugiano al coperto. In giro c’è un pubblico senza teatro, il Civico 14 è il teatro che aspetta il pubblico. Da questo connubio si creano i presupposti per cui lo spettacolo possa avere inizio.

La compagnia Garbuggino/Ventriglia porta in scena “In terra in cielo”, dramma ispirato alle sconclusionate azioni di Alonso Chisciano, forse più noto con lo pseudonimo di Don Chisciotte. Apre la scena quella che è la rivisitazione di Ronzinante; cavallo senza cavaliere, fervido sognatore, questa volta in viaggio nello spazio-tempo e non nello spazio ristretto della Mancia, disperso in una dimensione illimitata dove tutto è il contrario di tutto. Lo spettatore viene introdotto da subito in un’atmosfera onirica dominata dalle immagini. Il testo è essenziale e viene quasi sovrastato dalle musiche di Gaetano Balducci. Ciò conferisce allo spettacolo un’aura dionisiaca che attacca le viscere di chi osserva, prima di lasciargli il tempo di comprendere. In questo senso sono anche orientate le continue convulsioni dei due attori, che creano confusione sulla scena, simulando il caos dell’esistenza stessa. E le parole, usate in modo sibillino, acquisiscono un valore profetico gonfiando la bolla del pathos fino all’estremo. Sarà solo la battuta finale a riportare una parvenza di ordine, con un Don Chisciotte continuamente richiamato alla realtà da Sancho, che pur non può sfuggire allo slancio di follia. L’idalgo si dichiarerà amante della vita e delle sue meraviglie, interprete perfetto del suo messaggio più profondo. Non c’è una conclusione, gli spasmi riprendono subito dopo la catarsi. Allora è la giacca di pelle indossata da Gaetano Ventriglia a venirci in soccorso. L’attore si scorcia le maniche, tuttavia quella destra decide di ricadere sull’avambraccio. Durante la sfrenata ricerca della coerenza, si scopre che la vita è una manica alzata, mentre l’altra si abbassa noncurante.

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Maria Beatrice Crisci
Maria Beatrice Crisci 9636 posts

Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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