Domenica è libro, una Marilena più che Lucente alla Feltrinelli
– Domenica! Si aprono gli occhi e l’odore di torta appena sfornata pervade le narici. Ci si sente al sicuro, si sente che sarà una buona giornata. È questa, più o meno, la sensazione che si prova arrivando alla Feltrinelli di Caserta in corso Trieste per assistere alla presentazione del libro “E poi torna alla luce con i suoi canti”, pubblicato da Marilena Lucente, professoressa, scrittrice e madre, edito da AnimaMundi.
Ci si sente al sicuro, sarà una buona mattinata. Tra i visi noti e meno noti, si scorge l’autrice indaffarata per gli ultimi preparativi, sorride. Il confronto inizia con Roberto Solofria, attore e regista casertano, che presta voce e corpo alle parole della Lucente. Si prosegue con i saluti di Enzo De Rosa, presidente dell’associazione culturale Liberalibri, per poi passare a Piero Rossano, giornalista incaricato a dialogare con l’autrice.
Il libro, elegante e delicato, è articolato in una serie di brevi riflessioni. Nasce così la volontà di indagare, attraverso una domanda, i motivi per cui Marilena Lucente ha scelto di pubblicare un’opera così intima. «Questa – sostiene l’autrice – era una scrittura privata dell’estate scorsa, un momento molto impegnativo della mia vita. Sono partita da un’immagine, i piedini dei miei nipotini, e mi sono chiesta: ma io a loro che do? Così ho pensato di dare le parole». Da qui in poi è stato un alternarsi di racconti e battute, sogni infranti e recuperati, canzoni, aneddoti, occhi che si fanno lucidi, il tutto accentuato dal clima confidenziale creato dai relatori.
«I sogni – dice ancora Marilena Lucente – sono il respiro dell’anima, non possiamo vivere senza. La nostra psiche si nutre di immaginazione. Senza non può esistere la materia». La presentazione finisce tra gli applausi. A giochi fatti ci si avvicina a Marilena e le si chiede di fare uno “scippetto” sulla propria copia del libro. Lei accetta cordiale. Ci si allontana pensando, convinti di aver avuto ragione. Sì, è stata una buona mattinata.
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