Il nuovo grido dei giovani: Eskere!
Lucia Golino*
– Il termine eskere, con le sue varianti esghere, esketit è diventato molto comune tra i giovani di oggi; è utilizzato come esclamazione e sta a significare: facciamolo, facciamolo ora. Apparentemente misterioso, questo neologismo è, in realtà, l’abbreviazione nonché “adattamento fonetico” dell’espressione inglese “Let’s get it”, ossia “facciamolo”, con riferimento al denaro, ai soldi. Dunque Eskere! (Facciamolo!) suona come un grido di soddisfazione e di libertà, un’espressione di convinta approvazione e gioia condivisa. Secondo altre interpretazioni, invece, la parola Eskere significherebbe Turn up, ossia “metti insieme”, sottintendendo “grandi quantità di droga”. Eskere si è trasformato in un fenomeno virale grazie a un giovane trapper statunitense, Lil Pump, che in un video, Shooting gun out window, seduto in macchina con degli amici, comincia a sparare colpi dal finestrino, urlando una serie di Eskere. In realtà, a lanciare per primo l’originale termine è stato il rapper Famous Dex con cui Lil Pump ha collaborato, insieme a SmokePurpp, per la canzone “Two guns”.
Con la successiva canzone Ok, lanciata nel Luglio 2017, Lil Pump ha contribuito ulteriormente a diffondere tale termine ma a portarlo alla ribalta in Italia e a farne una vera “moda”, è stata la band Dark Polo Gang. Questi giovanissimi cantanti di Roma, infatti, non solo hanno riproposto il termine in alcuni loro video, ma, in un’intervista a Radio Deejay, hanno anche fornito una chiara spiegazione del neologismo, ribadendone l’etimologia inglese.
È così, allora, che lo ritroviamo sempre più frequentemente nei testi di nuove canzoni, da Gallagher Q17, che nella canzone “Flex Boy” canta “…Chiama il contatto te la passa a portare (eskere)…”, ai Dark Polo Gang che iniziano la canzone “Tic Tac” con il verso “Bling bling, il mio orologio non fa tic-tac”. E ancora i Dark Polo Gang che, insieme a Toni Effe, cantano in “Fuck Gosha” “..La sto impiccando con un cappio di rubini (eskere)…”– , e infine Anthony IPant’s che, all’approssimarsi dello scorso Natale, si diletta con la parodia del noto canto del santo napoletano Alfonso Maria de’ Liguori, trasformandolo in “Tu scendi dall’eskere, o Trap King”.
Eskere si è imposto come termine “generazionale”, un termine il cui uso unisce adolescenti e giovani e fa sì che essi si possano sentire membri di una “community”.
Non c’è da meravigliarsi allora che a Milano, lo scorso giugno 2017, una folla di ragazzi si fosse accalcata all’ingresso di un instore per l’uscita del nuovo disco dei Dark Polo Gang, “Twins”, e che molti di essi, intervistati per l’occasione, chiudessero il loro commento con un travolgente Eskereeeeeeeeee.
*Lucia Golino – Dottorato in Eurolinguaggi e Terminologie Specialistiche – Università
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