“La corruzione spuzza”, e Raffaele Cantone spiega il perché
Claudio Sacco
– «La corruzione spuzza» è il libro scritto dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone e dal consigliere di Stato Francesco Caringella. A presentarlo ieri a Caserta nel salone parrocchiale della chiesa del Buon Pastore c’erano proprio i due autori. A moderare la giornalista Nadia Verdile, anche lei un punto fermo nella lotta alla legalità, con il suo impegno che ha contribuito a restituire la Reggia di Carditello al patrimonio pubblico. Sono intervenuti anche il presidente dell’istituto di studi politici San Pio V Antonio Iodice e il direttore centrale antifrode dell’Agenzia delle Dogane Maurizio Montemagno.
Ha portato il suo saluto il parroco Antonello Giannotti, che nell’ospitare l’evento ha voluto sottolineare l’attenzione che il clero sta ponendo sull’argomento, anche sulla scia delle parole del Papa, «la corruzione spuzza» appunto, pronunciate proprio a Napoli: «Noto che ormai ci stiamo sempre di più assuefacendo nei confronti della corruzione, non ci scandalizziamo più. Noi cristiani dobbiamo riscoprire due categorie importanti: lo stupore per il bello e lo scandalo per il male». È quello di Cantone e Caringella il libro sulla «malattia che rischia di uccidere l’Italia», ma presentarlo a Caserta, in un territorio che ha visto succedersi a vari livelli e in diverse pubbliche amministrazioni commissariamenti resisi necessari per vicende legate a fenomeni di corruzione, ha assunto un significato profondo. «Lavorare a Caserta – ha detto Cantone – è stata una bella sfida».
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