Le donne, le grandi dimenticate. Ad Aversa si conclude il ciclo

Le donne, le grandi dimenticate. Ad Aversa si conclude il ciclo

Maria Beatrice Crisci

– A Palazzo Cascella ad Aversa domani lunedì 11 dicembre il terzo incontro del ciclo dal titolo “Donne in armi nel Novecento e negli anni Duemila: da ausiliarie a guerriere regolari”. L’appuntamento è per le ore 18 e ad organizzarlo l’associazione culturale MirArte, presieduta da Rachele Romano, vicepresidente Milena Mirisciotti. Lo storico Florindo Di Monaco conclude così il percorso cronologico che lo ha portato a esplorare la presenza delle donne guerriere attraverso i secoli.

palazzo cascella 3“Arrivati al Novecento – racconta il professor Di Monaco – è interessante scoprire il contributo notevolissimo che le donne hanno dato durante le due guerre mondiali. Dagli anni Settanta, poi, vari Paesi del mondo, tra cui l’Italia, hanno cominciato ad aprire le caserme alle donne dando loro la possibilità di arruolarsi e di essere ammesse al servizio militare attivo. Oggi le donne sono felicemente presenti in tutte le forze armate del nostro paese e si fanno onore nelle missioni all’estero, mentre, lontano da noi, le bellissime leonesse curde incarnano le leggendarie Amazzoni della mitologia greca dando una straordinaria prova di forza e di coraggio. Il XX secolo è il secolo del grande riscatto civile, morale e sociale delle donne. Non si sarebbe arrivati alle donne in divisa di oggi senza gli estremi disagi e sacrifici e l’altissimo numero di vittime che le due guerre mondiali hanno richiesto all’altra metà del cielo. Le donne partigiane che hanno contribuito al felice esito della guerra di Liberazione hanno rappresentato un fenomeno di massa, un esercito di patriote e di valorose combattenti. Ma, insite il professore Di Monaco – non possono essere ignorate le soldatesse del Servizio Ausiliario Femminile, le prime vere stellette italiane al femminile che, pur combattendo sul fronte opposto tra le fila dei cosiddetti repubblichini, non sono state assolutamente da meno rispetto alle partigiane quanto a determinazione e a spirito di eroismo”. Lo storico poi aggiunge: “Il discorso si sposta inevitabilmente a quello che da sempre è stato forse il sogno represso di tante donne: vestire la divisa e combattere fianco a fianco con gli uomini senza nessuna forma di discriminazione. Un sogno che diventa realtà negli anni Settanta allorché gli eserciti del mondo occidentale cominciano ad ammettere le donne finché anche l’Italia spalanca loro le porte delle caserme quando il Parlamento dà il via libero all’ingresso delle donne nelle Forze armate a partire dall’anno 2000. Da allora, in questi 17 anni, la percentuale della presenza femminile nell’esercito, nella marina e nell’aeronautica è in costante aumento e rappresenta un processo ormai irreversibile. All’insegna del motto Qui non siamo né uomini, né donne: siamo soldati, le italiane in uniforme, che oggi sono 12mila, sperano di avere fra qualche anno la prima colonnella e, al più tardi nel 2030, la prima generalessa”. Il professor Di Monaco sottolinea ancora: “Nell’attesa, tanti muri sono già caduti: da Carla Brocolini, che nel 2012 è la prima donna a sedere dietro la cloche di un aereo militare, a Catia Pellegrino, prima comandante donna di una nave militare nel 2013, dalle 124 marescialle comandanti di stazioni di carabinieri alle prime sette giovanissime sommergibiliste, pioniere delle profondità marine, che si immergono nel 2014. Mentre non è più fantascienza sapere che prima o poi una di loro comanderà un sottomarino, l’anno che volge al termine ha già visto le prime tre donne generali dei Carabinieri, sulla scia di Laura De Benedetti, prima donna generale delle Forze armate italiane. Lo sguardo dello storico spazia poi sul mondo intero portandolo ad ammirare la prodezza delle addestratissime soldatesse israeliane e nordcoreane, e l’amore di libertà che fa delle curde autentiche leonesse, insieme alle valorose top gun britanniche e americane che con un filo di rossetto sulle labbra pilotano con disinvoltura alcuni tra i caccia più sofisticati al mondo dai Tornado alla pattuglia acrobatica. Nulla è più vietato alle donne che saranno sicuramente la maggioranza negli eserciti del domani”. Intanto, Di Monaco, con l’entusiasmo che lo contraddistingue nel trattare delle guerriere dei tempi lontani e delle militari regolari dei nostri giorni, annuncia “che vedrà la luce, a breve, un suo libro, primo del genere in Italia, nel quale ripercorre minuziosamente le tappe di una storia militare raccontata tutta al femminile nel corso della quale il lettore vedrà con sorpresa sfilare davanti ai propri occhi donne incredibilmente coraggiose e interi battaglioni di amazzoni, eroine che i libri di storia continuano sistematicamente a ignorare. Il prossimo appuntamento è fissato per la data di uscita del libro”.

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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