Napoli. Teatro Elicantropo, va in scena L’Attore manifesto

Napoli. Teatro Elicantropo, va in scena L’Attore manifesto

Pietro Battarra

– L’Attore manifesto, gioco teatrale in tre quadri, sarà in scena da giovedì 1 febbraio alle ore 21 (repliche fino al 4) al Teatro Elicantropo di Napoli, costruito da Corrado Drago, Elvio La Pira e Marcello Manzella, autori del testo oltre che interpreti, coadiuvati in fase drammaturgica da Gian Paolo Renello, anche alla regia.

L'ATTORE MANIFESTO - da sx Marcello Manzella, Corrado Drago, Elvio la PiraPresentato da Associazione Culturale Mitomorfosi, la piéce racconta il mestiere dell’attore, nelle sue fragilità, nella sua essenza, nella sua conturbante e ambigua unicità, in cui gli attori si spogliano e si rivestono dei vari personaggi che dichiaratamente al pubblico interpretano, entrando e uscendo dai loro ruoli.

L’Attore manifesto – si legge in una nota – è un percorso in tre quadri, dunque, schizofrenico e surreale, in cui l’Attore passa dalla fase del provino alla messa in scena di una breve storia, fino alla sublimazione di se stesso nel personaggio assoluto: una “gabbia” da cui non vuole e/o non può uscire, dalla quale, comunque, resta confortato. Un percorso in cui si entra e si esce continuamente dal gioco teatrale, tra ambiguità e contraddizioni, nel divertimento e per divertire: di base, l’assurdo”.

È un’ambiguità che gli attori e gli autori teatrali conoscono, praticamente, da sempre. Da sempre sanno che lo spazio di ogni rappresentazione teatrale è occupato da due fuochi, pubblico e attori, e che, come in un moto rotatorio invisibile, la prospettiva gira attorno ad essi, mutando di conseguenza proprio la visione e la percezione dello spettacolo, nonché la consapevolezza in divenire di tutti i presenti.

Ne L’Attore manifesto questo gioco di prospettive è il motore stesso dello spettacolo. Si tratta di tre “pezzi facili”, come scherzosamente gli autori hanno voluto chiamarli, in cui è continuamente indagata, con leggerezza e ironia, la funzione dell’attore, la sua essenza, cosa rappresenta e come viene visto dal pubblico.

Ogni rapporto cambia in base alla visione che si ha. L’attore s’interroga su se stesso, il pubblico su cosa vede, il regista su cosa comunica, e, in questo continuo quanto sotterraneo e inconscio interrogarsi, vi sono momenti in cui tutto va in corto circuito e i ruoli appaiono meno definiti, a volte quasi sovrapposti.

Ma è sempre e comunque tutto un gioco, in cui gli attori si prendono gioco del pubblico, di se stessi, di tutto quello che li circonda, delle difficoltà pratiche quotidiane che incontrano e della incomunicabilità che tra stessi artisti può sussistere.

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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