Quegli sfratti alla Reggia, quei locali che si liberano…
(Beatrice Crisci) – Ha fatto rumore sulla stampa l’inizio degli sfratti esecutivi per gli alloggiati alla Reggia. Certo una scena bruttissima quella delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco nel cortile vanvitelliano. Ma “dura lex, sed lex”.
D’altronde la magistratura è intervenuta sull’uso degli alloggi interni al complesso monumentale della Reggia occupati da dipendenti o loro familiari. La cattiva gestione del complesso vanvitelliano avrebbe arrecato un nocumento alle pubbliche finanze di circa un 1 milione e duecentomila euro.
OndaWebTv, che amerebbe trattare solo le notizie in positivo, ritorna su questo argomento di cronaca, così come aveva registrato l’inizio dell’iter giudiziario, solo perché gli sfratti alla Reggia colpiscono dei privati, ma in realtà aprono altre opportunità nell’utilizzo pubblico e museale dei locali.
Il passare sotto la lente di ingrandimento la situazione degli alloggi alla Reggia rappresenta un ulteriore contributo a mettere in essere tutte quelle azioni utili per un rilancio del monumento. Il riscatto di Vanvitelli, sotto la cura Felicori, è già iniziato, ma sicuramente ha bisogno del concorso di tutti per poter accrescersi sempre più. La Reggia è Caserta e Caserta è la Reggia. La città ha bisogno che il suo attrattore turistico e culturale funzioni sempre meglio per poter indurre ricchezza al territorio. E la Reggia ha bisogno di una città fatta di imprenditori che sappiano recepire le potenzialità di un indotto economico, di una città che sia governata bene, di una città viva e attrattiva anch’essa.
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