Tempo di festival a Ravello, presentata la 65esima edizione
– È il Ravello Festival, la rassegna situata nel punto più suggestivo d’Italia, su quella Costiera Amalfitana che è un incanto già di per sé. Il compito della manifestazione è incantare ancor più turisti e visitatori, spettatori occasionali e appassionati di eventi. Quest’anno è la 65esima edizione e sarà ancora una volta strabiliante. Si parte il primo luglio nel segno di Wagner, con un concerto diretto da Adam Fisher, in collaborazione con uno dei più prestigiosi festival dedicati al maestro di Lipsia come quello di Budapest. A salire sul Belvedere di Villa Rufolo l’Hungarian Radio Symphony Orchestra.
A Napoli in Palazzo Armieri, alla via Nuova Marina, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione con gli interventi del governatore Vincenzo De Luca e del presidente della Fomdazione Ravello Sebastiano Maffettone.
Ma a Ravello non ci saranno solo la tradizione nel nome di Wagner e la musica con i più grandi direttori d’orchestra, a anche innovazione e incursioni nell’avanguardia, sperimentazione di nuovi linguaggi, jazz per ridurre le distanze, danza per lasciar parlare il corpo, quando ogni altra relazione è compromessa.
Tre i direttori artistici, uno per la musica nella persona del direttore Alessio Vlad, uno per il jazz ovvero Maria Pia De Vito e uno per danza, tendenze e nuovi linguaggi, progetti speciali, formazione, incarico assunto da Laura Valente.
Cartellone di qualità, dunque, che mette insieme passato e futuro, che dà spazio, come sempre, alla grande musica “nel rapporto tra silenzio e spazio”, ma che coglie anche le nuove sensibilità culturali del tempo contemporaneo che invocano pace, ponti e dialogo, senso di comunità e abbattimenti di vecchi e nuovi muri, come racconta il programma artistico curato da Laura Valente.
Il cartellone di danza di quest’anno sceglie, infatti, di attraversare i muri, contro le barriere della diversità, del razzismo, delle differenze. Muri come quelli che simbolicamente saranno abbattuti il 2 luglio a Villa Rufolo sulla musica leggendaria dei Pink Floyd dalle stelle dell’American Ballet con una coreografia di Karole Armitage impreziosita dalla partecipazione straordinaria in live painting dell’artista Francesco Clemente e la voce recitante di sua moglie, Alba, che condivide per la prima volta una produzione con il marito. Anche questa una creazione prodotta per il Ravello Festival.
Al tema del transito, della fuga, dell’accoglienza è anche dedicata l’esposizione dello stesso Clemente che porta a Ravello le sue tende declinate come simbolo e “luogo artistico” di rifugio e migrazione. Oltre alla mostra di Francesco Clemente è previsto un soggiorno d’artista con mostra di un altro grande della transavanguardia italiana, Sandro Chia.
Infine un’incursione pop nel programma. Il 4 agosto appuntamento speciale con un concerto unplugged di Antonello Venditti.
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