Tenuta Fontana. Una vendemmia ad alta quota
(Beatrice Crisci) – Su e giù per gli scalilli. Uomini ragno, capitani coraggiosi si inerpicano sulle scale altissime e strettissime fino a nove metri di altezza, o anche più, per raccogliere i grappoli di uva bianca di asprinio. È questa la vite maritata al pioppo, l’alberata aversana. Unica. Ogni gruppo di acini è una conquista, è un dono della natura. Da lì sopra la sequenza dei filari appare ancora più magica, mentre tutto intorno ci sono i terreni di una pianura fertile e generosa. Questa è la Campania Felix, altri nomi non sono graditi. Qui si lavora da secoli per raccogliere l’uva, per produrre il vino e per conservarlo nelle grotte di tufo. E un bicchiere di asprinio troverà sempre una mozzarella di bufala per un’accoppiata vincente, per un’esaltazione reciproca dei sapori. Sono eccellenze dello stesso territorio, sono figli di uno stesso sole, di uno stesso destino. Tutto questo Raffaele Fontana. Con lui è nata l’azienda vinicola Tenuta Fontana, che raccoglie una tradizione di decenni e decenni. E vede impegnati la moglie di Raffaele, Teresa Diana, e soprattutto vede protagonisti i due figli, Mariapina e Antonio. Il loro asprinio prende il nome di Civico 44 ed è un vino ammaliante.
Raffaele Fontana racconta così: “Ricorderò sempre il profumo acre e dolciastro dei vigneti mescolato a quello del fieno settembrino appena tagliato e scaldato dal sole. Ero bambino, ma nella mia memoria è ancora indelebile il ricordo dei giorni della vendemmia. Settembre, per la mia famiglia, era il mese più importante dell’anno. I preparativi erano frenetici e convulsi, per i giorni della raccolta tutto doveva essere pronto e perfetto. In alcun modo si poteva compromettere il lavoro di un anno”.
Poi aggiunge: “Il ricordo di quei giorni unitamente ad una consolidata esperienza imprenditoriale, hanno fatto si che oggi, insieme ai miei due figli, Mariapina e Antonio, io abbia voluto far nascere la Tenuta Fontana. Vorrei che i miei ricordi insieme ai miei sogni prendessero forma e vita.
Un elogio alla tradizione contadina e il desiderio di fare azienda si sintetizzano nel segno delle proprie radici ma con lo sguardo saldamente rivolto al futuro. Il nostro desiderio è offrire prodotti di qualità capaci di suscitare emozioni intense come quelle dei nostri ricordi di bambino”.
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