A Casal di Principe il primo asilo nido pubblico su un bene confiscato
Un altro sogno si avvera. Il 16 giugno, alle 16.00, in via Bologna, 33, Agrorinasce e il Comune di Casal di Principe inaugureranno “Il Sogno”, il primo asilo nido pubblico che sorge nei sei Comuni soci del consorzio Agrorinasce, peraltro su un bene confiscato: l’ex villa-bunker di Francesco “Cicciariello” Schiavone, cugino del più noto Francesco “Sandokan”. L’asilo, che potrà ospitare fino a 20 neonati, sarà gestito dalla cooperativa sociale “Eva Onlus”, presieduta da Daniela Santarpia. Il rito della benedizione sarà officiato dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, e alla cerimonia del taglio del nastro saranno presenti, tra gli altri, Georges Dassis, presidente del “Cese” (Comitato economico e sociale europeo); Marco Del Gaudio della Direzione nazionale antimafia; Renato Natale, sindaco della città; Giovanni Allucci, amministratore delegato del consorzio; Elisabetta Garzo, presidente facente funzione del Tribunale Santa Maria Capua Vetere; ed Ernesto Di Mattia, dirigente responsabile dell’ambito di zona con capofila il Comune di Lusciano. «La riconversione a uso sociale del bene – rivela Allucci – è stata finanziata dalla Regione Campania con 350mila euro ottenuti dall’Europa attraverso il Por Ob. Conv. 2007-2013. I lavori di ristrutturazione, come, del resto, è già accaduto per altri immobile, sono stati lunghi e complessi, perché si è trattato di trasformare una villa abusiva di un privato in un asilo nido pubblico, la cui regolamentazione edilizia è molto severa». «La giornata del 16 giugno – commenta il sindaco Natale – per Casal di Principe è motivo di orgoglio. Innanzitutto, perché apriremo il primo asilo nido pubblico del comprensorio, che, come tale, andrà a incrementare l’offerta dei servizi sociali rivolti ai genitori che lavorano e non hanno un intorno familiare cui affidare i figli. Ma anche perché ospiteremo Dassis, a capo di una delle più importanti istituzioni dell’Unione Europea. Il presidente arriverà in Italia invitato da Casal di Principe a testimoniare che la nostra realtà è ormai assurta a modello nazionale ed europeo nella gestione dei beni confiscati». «L’asilo – aggiunge e conclude Di Mattia – consentirà agli enti dell’ambito di zona di partecipare a progetti e di intercettare altri fondi dedicati, per intensificare le misure a supporto della famiglia e, in particolare, delle donne in cerca di occupazione».
Fonte: comunicato stampa
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