Anfiteatro, si riparte! Le visite nonostante il restauro in corso
– Martedì 11 maggio, ore 9: si riaprono i cancelli dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, dopo i lunghi mesi di chiusura dovuti all’emergenza covid.
Niente di immutato per quanto riguarda gli orari di accesso, così come i giorni previsti per le visite al suo interno, tranne che per l’obbligo di prenotazione previsto per il fine settimana, così come da disposizione ministeriale e da indicazioni della Direzione Regionale Musei Campania.
Non solo l’arena, ma anche i sotterranei e il Museo dei Gladiatori saranno visitabili, per quanto è in corso il cantiere di restauro dell’antica struttura. Interventi che sono stati finanziati dal Ministero della Cultura, per un importo di 7 milioni di euro, rientranti nella programmazione 2007-2013 – Annualità 2017 nell’ambito del PON – “Attrattori culturali naturali e turismo” – FESR 2007/2013. Il progetto, che si concluderà nel 2022, non precluderà la visita al complesso architettonico al pubblico.
Il programma di restauro, a cura della Direzione Regionale Musei Campania diretta da Marta Ragozzino, è stato redatto dall’architetto Paolo Mascilli Migliorini con la collaborazione della direttrice del sito sammaritano, Ida Gennarelli, e il contributo del gruppo di ricerca del Centro Interdipartimentale di Ricerca per i Beni Architettonici dell’Università Federico II di Napoli, coordinato da Renata Picone insieme all’architetto Luigi Veronese. Un ulteriore apporto per le indicazioni al piano di lavoro è giunto dal professor Heinz Beste, consulente scientifico dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, che da anni sovrintendente i progetti dei sotterranei del Colosseo. Un altro sostegno agli interventi è arrivato poi dal professor Michele Candela per gli aspetti strutturali.
L’Anfiteatro Campano è stato, nel corso del tempo, oggetto di vari restauri, soprattutto nell’Ottocento, i cui segni sono ancora oggi visibili sia nelle sue componenti strutturali che in quelle materiali.
Il recente piano di lavoro riguarderà il consolidamento delle parti architettoniche attraverso tecniche ecosostenibili e non invasive, così da agevolare la lettura dell’intero edificio e i suoi sviluppi modulari.
Anche i sotterranei verranno coinvolti in questo progetto tramite l’applicazione di sistemi didattici che aiuteranno a comprendere il funzionamento che hanno avuto nei secoli quando l’arena veniva impiegata per gli spettacoli.
Verranno altresì studiate soluzioni per consentire alle persone più fragili di accedere alla struttura, anche attraverso una sorta di “ascensore” che condurrà agli ipogei sottostanti. Infine, verrà creato un collegamento tra l’area dove insistono i resti dell’anfiteatro del I secolo a.C. e la zona dove sorge il complesso di età Flavia.
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