Arte e ambiente, Pistoletto porta la Reggia nel Terzo Paradiso
Maria Beatrice Crisci – È stato un giorno sospeso tra storia, natura e futuro quello vissuto oggi alla Reggia di Caserta, dove Michelangelo Pistoletto ha inaugurato due nuove opere pensate per dialogare con lo spazio, la memoria e l’umanità intera. Nel cuore del Bosco Vecchio, tra pietre dimenticate e tronchi ritrovati, ha preso vita il “Terzo Paradiso”: una grande installazione lunga 25 metri, che unisce l’artificio umano e l’organicità della natura. Un segno simbolico, scolpito nel paesaggio, che diventa ponte tra passato e possibilità. L’opera è composta da materiali lapidei storici e legni naturali recuperati nel Bosco Vecchio, unificando così la memoria dell’artificio alla vitalità della natura. L’artista, accompagnato dal direttore della Reggia Tiziana Maffei e dai curatori, ha condotto i presenti in un viaggio tra etica, estetica e responsabilità. «Sono stordito ed emozionato all’idea che il mio “Terzo Paradiso” possa rimanere qui, nel Parco reale». «È il primo segno permanente che lasciamo – ha detto il direttore – e ce ne prenderemo cura». Silenzioso, riservato, mescolato tra la folla di giornalisti e artisti , anche l’attore e regista Toni Servillo. Una stretta di mano con il maestro, qualche passo intorno all’installazione e qualche sorriso scambiato con i tanti amici presenti.
A seguire, nelle sale maestose della Gran Galleria, si è svelato Mirror of Eternity, una delle opere più visionarie della mostra Metawork: qui, l’intelligenza artificiale incontra il mistero del ritratto umano, generando immagini “eterne”, come nuove nascite tra memoria e futuro digitale. «Questa opera – ha spiegato Pistoletto – è la messa in pratica della specularità che noi abbiamo nel mio quadro specchiante. Ci sono due elementi fondamentali: la fenomenologia del riflesso di ciò che esiste , ovvero la nostra esistenza fisica, e di fronte la nostra stessa esistenza virtuale. Dunque il quadro è la virtualità dell’esistente».
Nel corso dell’iniziativa anche la presentazione del catalogo della mostra, prodotta dal Museo Reggia di Caserta e da Opera Laboratori, in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Galleria Continua. «Il Catalogo – ha sottolineato il direttore – è il secondo segno permanente di questa mostra e ha una caratteristica. Non sono solo fotografie delle opera, ma sono le opere in questo spazio della Reggia. Uno spazio che ha un significato particolare. È la restituzione di uno spazio un tempo utilizzato dall’Aeronautica, ma è anche la Gran Galleria, ovvero lo spazio che Luigi Vanvitelli aveva immaginato come luogo di esposizione di una collezione. Dunque questo catalogo non solo vuole raccontare l’opera, ma farlo in questo luogo». La mostra Metawork – Michelangelo Pistoletto alla Reggia di Caserta sarà visitabile fino al primo settembre, con laboratori, visite speciali e percorsi educativi per adulti e bambini.
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