Ateneo Vanvitelli, convegno sui paesaggi del vino come cultura

Ateneo Vanvitelli, convegno sui paesaggi del vino come cultura

Vittoria De Nicola

-«Recenti atti normativi riconoscono l’importanza culturale dei territori del vino come asset di marketing, tanto da avviare il processo di disciplina del comparto enoturistico». Questa la premessa ‘sistematica’ alla «giornata di studio e confronto» attorno a I paesaggi del vino come cultura e memoria del lavoro organizzata per mercoledì prossimo, 18 ottobre, alle 09,30, nell’Aula 3 del DiLBeC (Dipartimento di Lettere e Beni Culturali) dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” in Santa Maria Capua Vetere.

Prof.ssa Nadia Barrella

La «polifonia» di una «lettura attuale e multidisciplinare» così lanciando agli studenti un messaggio in direzione “ostinata e contraria” rispetto a un «infruttuoso iperspecialismo» – si troverà a fondamento della «costituzione di un gruppo di lavoro per un’azione ricognitiva», «sostenibile e innovativa», sull’«interazione culturale tra archeologia e natura». Poi, a fronte di un’azione indagativa sull’«interrelazione tra il valore culturale degli spazi del vino», in specifico riferimento a ‘recuperate’ maniere di conservazione dei “Vigneti Urbani”, i quali rappresentano un «sapere fare rurale» che gli intenti della conferenza auspicano possa valere quale «competenza professionale», nonché come «prospettiva di una antica e rinnovata identità urbana». Ciò, nel concepire gli ambienti della produttività vitinicola secondo le motivazioni alla base dell’iniziativa stessa, che la professoressa Nadia Barrella dichiara somiglianti alle ragioni che orientano la propria attività di ricerca, ossia «paesaggi, tradizione identitaria di coltivazione» della vite, di tentativi di «abbarbicarla ai pioppi o di piantarla in terreni vulcanici». Ancora, «qualità dei prodotti, forma del territorio, esperienza e mestieri», con un’attenzione prevalentemente rivolta all’area provinciale di Napoli, «seconda città europea, dopo Vienna, in termini di ettari vinificati».

L’evento porrà nel campo delle valutazioni intuizioni, al pari di quella di Francesca Muzzillo di «ripartire dall’idea degli spazi agrari nell’antica Pompei, strettamente interconnesi» «al costruito», che ad oggi ‘aggrega’ «metà della popolazione mondiale». Donde, sonderà le possibilità di soddisfare il desiderio di un maggiore «equilibrio con la natura», richiesta che, nel ridisegno degli spazi urbani, «di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici», predisporrebbe a «una vita che appaia più ‘umana’». Tali dissertazioni, passando attraverso l’immancabile menzione reiterata del vino, «compagno di banchetto», simbolo di «cultura, storia, tradizione» e futuro, «il segno più forte e conosciuto di quell’eredità di comunità definita dalla Convenzione di Faro». Patrocina l’incontro l’Associazione Nazionale “Donne del Vino” – Delegazione Campania. I saluti istituzionali a carico di Giulio Sodano, direttore del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, e di Valentina Carputo, delegata della Campania dell’Associazione Nazionale “Donne del Vino”. Modera Fosca Tortorelli, dottoranda in Architettura, giornalista enogastronomica e vicedelegata dell’Associazione Nazionale “Donne del Vino”. Gli interventi: Paesaggi culturali e vino di Francesca Muzzillo, docente di Recupero dei Paesaggi Culturali; Musei, turismo enologico e memoria del lavoro. Riflessioni sulla situazione in Campania di Nadia Barrella, professoressa di Museologia; Conoscenza e tutela del paesaggio di Carmine Gambardella, presidente del consorzio interuniversitario “Benecon”, Unesco Chair; Varietà e vigneti come Patrimonio Culturale vivente, materiale e immateriale di Stefano Del Lungo e Agata Maggio, ricercatori CNR ISPC (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale); Le vigne urbane e le prospettive future, tra turismo e paesaggi culturali di Fosca Tortorelli; Il territorio di Cuma e il vino di Carlo Rescigno, presidente del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’arte; La realtà del vigneto nel Parco Archeologico scavi di Cuma di Gilda Guida, produttrice azienda Salvatore Martusciello e vicedelegata dell’Associazione Nazionale “Donne del Vino”.

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Vittoria De Nicola
Vittoria De Nicola 72 posts

Laureata con Lode e Menzione di Merito in “Lettere Classiche” e studentessa in “Filologia Classica e Moderna” presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Innamorata degli studi classico-umanistici è appassionata alla parola, scrive poesie, compone racconti, epigrammi di pensiero e riflessioni. Ha partecipato alla Campagna Nazionale #leggiperme 2020 ed è intenzionata a impegnarsi nel volontariato come donatrice di voce. Coltiva il suo interesse per il teatro anche nell’ambito del Laboratorio di Teatro Classico della Vanvitelli. Aspira all’insegnamento e a diventare una scrittrice.

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