Auguri al Museo Campano, sono 150 anni dalla sua fondazione
Claudio Sacco – «Tutto ciò che in esso viene gelosamente custodito è frutto della perseveranza e della abnegazione di personalità di prestigio nel mondo della cultura e dell’arte». In una nota il presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca ricorda che l’importante anniversario che ricorre oggi 2 maggio, ovvero 150° anniversario della fondazione del prestigioso Museo Provinciale Campano di Capua.
Queste le parole del presidente: «Avremmo voluto, in verità, offrire maggiore slancio e colore a questa data anche per ricordare degnamente i Tanti che si sono prodigati, non senza sacrifici, per raggiungere gli obiettivi sotto gli occhi di tutti, ma la volontà di questa Amministrazione Provinciale, sempre coadiuvata dal Consiglio di Amministrazione, dal Direttore e da tutto lo Staff del Museo è stata purtroppo vanificata da questo periodo buio, colmo di impedimenti ed incertezze.
Tutto questo ci ha impedito di svolgere degnamente e come avremmo voluto, una serie di manifestazioni culturali, conferenze, mostre itineranti anche con il contributo degli Ordini professionali di questa laboriosa Provincia, con cui abbiamo raggiunto proficue intese che siamo sicuri daranno in seguito importanti risultati.
Sapremo aspettare tempi migliori per ricordare doverosamente, ed in primo luogo, il Canonico Gabriele Iannelli che puntò tutta la sua immensa cultura affinché la Commissione Provinciale per la conservazione dei Monumenti ed oggetti di antichità e belle arti nella Provincia di Terra di Lavoro, costituita con Regio Decreto n. 5251 del 21 agosto1869, da otto membri nominati dall’allora Deputazione Provinciale e da quattro di nomina Ministeriale, decidesse di riconoscere Capua come sede del Museo Provinciale Campano»
Oggi il Museo Campano si estende per oltre cinquemila metri quadrati interamente dedicati alla esposizione con sale disposte su tre livelli ed è diviso in tre sezioni: Archeologica, medievale e moderna.
«Tutto ciò che – aggiunge il presidente – in esso viene gelosamente custodito è frutto della perseveranza e della abnegazione di personalità di prestigio nel mondo della cultura e dell’arte.
Voglio ricordare, oltre al già citato Canonico Iannelli che poi ne è diventato il primo Direttore, gli studiosi Alfonso De Franciscis, Mario Napoli, Raffaello Causa, la famiglia Garofano Venosta e tantissimi altri che la mancanza di spazio mi impedisce di elencare compiutamente.
Ringrazio i tantissimi nostri concittadini, gli studiosi ed appassionati che anche in questi giorni difficili stanno spendendo il loro impegno per promuovere e spingere sempre più in alto il nostro amato Museo, bandiera di cultura e di bellezza».
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