Capua. A Palazzo Fazio va in scena lo spettacolo Muteazioni

Capua. A Palazzo Fazio va in scena lo spettacolo Muteazioni

-Dal venerdì 21 al 23 ottobre è in programma il primo spettacolo sezione Teatro dal titolo Muteazioni per la regia di Marcella Granito e Antonio Iavazzo. Produzione “Il Colibrì”. Programma Associazione “Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE). Interpreti: Mario CAPASSO – Rosalba CILIENTO – Giulio DE RISO – Mario DI FRAIA – Michele DI SIENA – Antonio GENIALE – Valeria GIOVE – Licia IOVINE – Gennaro MARINO – Giusy PETRONE – Annamaria RENNA – Sonia SERPICO – – Eliodoro VAGLIVIELLO – Antonio VILLANO – Salvatore ZAPPULO – Daniela ZIELLO. Organizzazione generale Gianni ARCIPRETE.

VENERDI’ 21 OTTOBRE 2022 (ore 20.30)                       

SABATO 22 OTTOBRE 2022 (ore 20.30)                       

DOMENICA 23 OTTOBRE 2022 (ore 19.00)                       

SALA TEATRO di PALAZZO FAZIO                                          via Seminario 10 – Capua

Questo nostro lavoro, nei suoi due quadri, è il risultato della ricerca compiuta da ogni singolo attore e da quanto ognuno di loro è riuscito ad offrire agli altri. Si fonda essenzialmente sulla relazione, con un testo, un impulso, e sul contatto. Tutto il resto è solo un’emanazione di questi pilastri. Il principio fondamentale che ha guidato il progetto è sempre uno ed uno soltanto: la verità della presenza. Soprattutto attraverso la loro prima “residenza”: i sensi e il corpo. Mettendosi autenticamente in ascolto di quanto fatto nelle prove e di ciò che propone, nel qui e ora, la scena. Eludendo la tentazione, sempre presente, negli attori, di “fare e agire”. Lo spettacolo che abbiamo curato, invece, è sostanzialmente “vuoto”. Queste nostre indicazioni hanno necessariamente richiesto, da parte del gruppo, una sottilissima ed alchemica attenzione e sensibilità, dove la responsabilità delle azioni è di volta in volta individuale e collettiva, e non è mai scontata o acquisita per sempre. Il percorso di conoscenza di se stessi non avviene in un altro momento dalla relazione. L’atto creativo, in tal modo, diventa un flusso, una continua ricerca. Di dove siamo noi, cosa avvertiamo, come e con chi ci relazioniamo. E, in più, cosa avviene sulla scena? Come rispondo alle variabili che inevitabilmente accadranno? Il segreto, come sopra descritto, è l’ascolto, lo “sguardo panoramico”, esteriore e soprattutto interiore, e la capacità di cogliere il valore imprescindibile dell’essenza che, per quanto invisibile agli occhi, contempla tuttavia, forse proprio per questo, un durissimo training personale, motivazioni forgiate col fuoco della determinazione e una intensa profondità di spirito.

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