Caserta all’Appia Day, la festa per celebrare la Regina viarum
Domenica 14 maggio, è questo il giorno dell’Appia day. Una grande festa, in programma lungo l’asse dell’Appia Antica, la Regina viarum, che oltre ad avere rappresentato da sempre la maglia fondamentale della rete di vie consolari romane, raccoglie oggi lungo il suo tratto iniziale un patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico unico al mondo. Tanto da essere tutelato dal parco regionale dell’Appia Antica.
Forte del successo della prima edizione dello scorso anno, l’Appia Day permetterà di riscoprire la più celebre delle vie romane rigorosamente a piedi e in bicicletta, unendo tante città e comunità e per chiedere la pedonalizzazione della storica strada 365 giorni all’anno, realizzando il sogno di Antonio Cederna: un parco archeologico unico al mondo che di estende da Piazza Venezia ai Castelli Romani.Il cuore pulsante dell’iniziativa batterà a Roma dove si svolgeranno la maggior parte degli eventi, ma anche tanti comuni, attraversati dall’antica Appia.
La Città di Caserta ha aderito alla prestigiosa manifestazione. L’assessore alla cultura Daniela Borrelli sarà presente, su delega del sindaco Carlo Marino, all’incontro tra i sindaci dei Comuni attraversati dall’Appia che si terrà alle 11.30 presso lo stand allestito in prossimità del mausoleo di Cecilia Metella. Ad ogni comune era stato richiesto di presentare le eccellenze del territorio per una degustazione di prodotti tipici locali: il Comune ha registrato con soddisfazione l’adesione del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala, che offrirà il prodotto simbolo del nostro territorio ai tanti che parteciperanno alla giornata, anche se non sarà presente con un proprio stand autonomo a causa dei molteplici impegni del Consorzio; sarà pertanto l’Associazione culturale Scientia et Sapor, nella persona del suo presidente, Giuseppe Zimbardi, ad assicurare la promozione delle eccellenze enogastronomiche di Terra di Lavoro. L’associazione a proprie spese, infatti, si è offerta di aggiungere alla mozzarella altri prodotti per le degustazioni, quali l’olio extravergine di olio, il formaggio conciato romano, le olive caiazzane presidio Slow food, il lupino gigante di Vairano Patenora anch’esso presidio Slow food, la salsiccia di maialino nero casertano, oltre al vino falerno dell’azienda vinicola Regina viarum (Olive di caiazzo: Azienda agricola La sbrecciatrice; Lupino gigante: Azienda agricola Del Sesto; Conciato romano: presidio slow food Le Campestre; Maialino casertano: Az. agr. Crispino; Olio extravergine: Az. agr. Cipriano Benedetta; Olive itrane: Az. agr. Badevisco)
“Sia il conciato romano, che è probabilmente il più antico formaggio d’Italia, risalente addirittura a un’epoca pre-etrusca, sia il falerno – spiega l’assessore alla Cultura Daniela Borrelli – evocano consuetudini fondamentali della vita quotidiana a Roma: il primo faceva parte dell’approvvigionamento dei soldati romani che passavano per il Monte Maggiore ed è citato anche dal poeta romano Marziale; il falerno del Massico, peraltro di un’azienda che significativamente è intitolata proprio all’Appia, è il “vino degli imperatori”, ma si afferma già in età repubblicana ed è oggetto di lodi di numerosi autori della letteratura latina, in primis di Catullo che ne esalta la qualità”.
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