Caserta, un Moya Royal alla Reggia sotto il segno di Arterrima
Anna Maria D’Aniello
– Torna a Caserta l’artista francese Patrick Moya. La sua mostra personale si inaugura sabato 23 febbraio alle ore 18 nelle Retrostanze del Settecento della Reggia di Caserta. Moya Royal Transmedia è il titolo dell’evento, in collaborazione con la galleria Arterrima, la contemporary house gallery di Caserta. Curatori della mostra sono Florence Canarelli ed Enzo Battarra. Le opere in mostra nelle sale della Reggia sono tutte site specific, ispirate ai dipinti presenti nelle collezioni del museo. Opera simbolo dell’esposizione è Il piccolo Moya in trono, in cui la seduta reale è una rivisitazione pop del trono in legno dorato e intagliato e rivestito in velluto celeste della Sala del Trono. Sarà, inoltre, possibile scoprire la “Moya Land”, l’universo completo, personale e unico dell’artista francese, diventato il burattinaio di se stesso. Un universo in cui sarà possibile entrare virtualmente attraverso un video tour su Moya island in Second Life
Nel racconto artistico di Moya il reale e il virtuale si intrecciano da tempo. Tutto è iniziato con Moya, il cognome del padre che l’artista ha acquisito solo all’età di 15 anni in seguito al matrimonio dei suoi genitori. Proprio il cognome del padre – Moya – declinato in molteplici forme, segna l’avvio della sua avventura artistica. All’inizio degli anni Ottanta, assimilando le sue opere alla sua firma, Moya realizza i suoi primi lavori (dipinti, disegni, sculture) concentrandosi unicamente sulle lettere del suo cognome, come nella scultura monumentale con le lettere M-O-Y-A, realizzata a Taiwan nel 1991 e ancora oggi esposta nei giardini del Kaohsiung Museum of Fine Arts.
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