Casertani illustri. Francesco Daniele, noto storico e letterato
– Storico, letterato, antiquario. Questi sono stati i ruoli ricoperti da Francesco Daniele, intellettuale casertano vissuto tra i secoli XVIII e XIX. Nato, nel 1740, presso la piccola frazione di San Clemente, dove è ancora visibile il palazzo di famiglia, ebbe una prima formazione scolastica impartita da un apposito precettore. Giovane si trasferì a Napoli per intraprendere gli studi universitari. Singolari furono i suoi interessi per la filosofia, l’oratoria e la giurisprudenza, ma ancora più importanti furono le sue frequentazioni con noti intellettuali del tempo, come Antonio Genovesi, Antonio Cirillo e Matteo Egizio. I suoi interessi letterati iniziarono dopo aver curato, nel 1762, un’edizione delle opere di Antonio Telesio, zio del più famoso Bernardino. Il successo ottenuto gli procurò non pochi consensi intellettuali, tanto da essere incaricato, poco dopo, come responsabile della pubblicazione di alcuni componimenti poetici di Marco Mondo, padre di Domenico, pittore di corte dei Borbone.
Dopo una breve esperienza come avvocato, fece ritorno presso la casa natale per occuparsi di alcune proprietà familiari. Questa nuova responsabilità gli diede, però, la possibilità di portare avanti i suoi studi classici, acquisendo specifici documenti e oggetti antichi provenienti dal territorio casertano. Contestualmente, diede vita a una ricca biblioteca. Verso la fine del secolo produsse una serie di libri, di cui alcuni dedicati alla trattazione critica della storia della città di Caserta. La fortuna ottenuta da tali lavori gli venne altresì riconosciuta dal marchese Domenico Caracciolo, che lo riconvocò a Napoli per fargli assumere l’incarico di Regio Istoriografo. Successivamente entrò a far parte dell’Accademia della Crusca, ma soprattutto divenne censore della Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere. Ancora, gli venne conferito l’onere di sistemare la prestigiosa raccolta di volumi della Biblioteca Farnese e venne, inoltre, associato all’Accademia Ercolanense, sodalizio con cui doveva realizzare dei volumi dedicati alle scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei. Con lo scoppio della rivoluzione partenopea, fece ritorno a San Clemente, dove si impegnò nello studio delle monete in uso nell’antica Capua.
Durante l’epoca napoleonica, gli vennero restituite tutte le cariche precedenti e, in particolare, venne nominato segretario perpetuo della Nuova Accademia di Storia e di Antichità, ma anche direttore della Stamperia Reale. La sua fama giunse pure all’estero, tanto da essere associato alla Royal Society di Londra e, qualche tempo dopo, all’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo.
Luigi Fusco – Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.
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