C’era una volta il Natale alla Reggia, anni di mostre presepiali
– Presso la Reggia di Caserta, fino a qualche anno fa, era consuetudine chiudere il periodo natalizio con l’esposizione di opere presepiali. Per l’occasione, venivano chiamati diversi maestri pastorari per dar loro l’opportunità di poter esibire i loro lavori, quasi creando una sorta di confronto con i pezzi della raccolta borbonica. Tanti sono stati gli eventi organizzati al riguardo negli ultimi trent’anni e anche più, e ricordarli tutti è a dir poco impossibile. Di certo, tali manifestazioni erano molto apprezzate dai tanti turisti che, fino al giorno dell’epifania, erano soliti giungere in visita al palazzo vanvitelliano e ai suoi giardini. Andando indietro nel tempo, notevoli sono state le rassegne promosse tra il 2008 ed il 2009. In particolare, si ricorda la mostra “Presepi da Reggia. Opere d’arte da collezioni private dal ‘600 a oggi”. L’allestimento venne fatto all’interno della Cappella Palatina, dove vennero condotti splendidi presepi d’autore, sia di età antica che contemporanea, facenti parte di raccolte private.
Molto suggestiva fu anche la mostra dei pastori realizzati dalla Scarabattola di Napoli. Sempre nel sacro tempio dei Borbone vennero esibite figure di terrore, demoniache e magico-religiose, già afferenti alla tradizione natalizia campana. La manifestazione venne approntata con la collaborazione di Roberto De Simone e dei fratelli Scuotto, autori, quest’ultimi, dei suddetti pastori.
Agli anni Novanta, pure sono ascrivibili medesimi eventi dedicati all’arte presepiale, per la maggiore rientranti nell’insieme degli eventi previsti per il periodo di Natale. In qualche occasione, sono stati presentati anche lavori contemporanei, soprattutto negli ultimi anni (argomento, questo, che verrà trattato successivamente).
Al 1991, invece, risale l’allestimento presepiale, predisposto sempre all’interno della Cappella Palatina, dello scultore casertano Vittorio Moriello, prematuramente scomparso. I pastori vennero realizzati con la tecnica settecentesca dello stucco e dipinti ad affresco per dare un’immediatezza espressiva, resa evidente anche attraverso la definizione degli sguardi. Ulteriori caratteristiche di questo grande presepe furono la scelta ritrattistica dei personaggi allestiti, in quanto avevano i volti dei parenti di Moriello, e la scenografia e i costumi adottati, in quanto erano stati confezionati da Ursula Pannwitz, leggendaria proprietaria della Casa delle Bifore a Casertavecchia.
Luigi Fusco – Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.
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