Che teste! Psiche e le altre storie di Gloria Pastore al Mann
– “Psiche e altre storie”. Questo è il titolo della personale Gloria Pastore che sarà ospitata al Mann dal 10 maggio al 14 giugno prossimo. La mostra è curata da Marco De Gemmis e Patrizia Di Maggio. Oltre trenta opere per descrivere un viaggio nell’universo femminile e nella storia umana della quale quell’universo è parte integrante, ma che fa solo da cornice alla personalità forte e dirompente di quelle donne che con la loro creatività hanno cambiato il mondo. Dalle teste di Psiche alle sculture “Plastic woman: l’inganno” e “Volti indiscreti”, quest’ultimo, su lastrine di plexiglas, a rappresentare le più grandi scienziate della storia, sembrano a ragione voler dare il giusto tributo a quelle tante anime femminili che hanno illuminato, con la loro intelligenza e la loro creatività, il cammino degli uomini dai secoli bui e fino all’era moderna, pregna dei benefici delle loro conquiste.
Nella nota si legge: “Il fil rouge, o meglio il vero e proprio filo passionale che accomuna questo ciclo creativo, è rappresentato dalla rielaborazione delle suggestioni provenienti da una scultura capuana (copia di età adrianea di un originale greco databile al IV sec. a.C.), appartenente alle collezioni del Mann e nota tradizionalmente come “Psiche”: quest’opera è matrice primigenia, che Gloria Pastore riproduce e moltiplica, accostandola ad oggetti, simboli, frammenti di senso, capaci di rispecchiare le diverse caratteristiche della natura femminile”.
Così l’artista racconta la genesi della propria avventura espressiva: “La prima testa, ispirata alla scultura che abita timidamente in un corridoio del Museo Archeologico di Napoli, venne realizzata in creta e gesso misto con la tecnica della gomma in silicone. In seguito, altre furono replicate con la tecnica del calco, trasformandosi in un lavoro dedicato all’intelligenza delle donne ed alle loro infinite potenzialità”.
La ricerca di Gloria Pastore non si ferma qui: accanto alla Psiche, infatti, si colloca lo straordinario pezzo unico “Volti indiscreti”, che riproduce le immagini delle più grandi scienziate della storia (Maria Gaetana Agnesi, Linda Brown Buck, Sabina Spielrein, Mileva Marić, Irène Joliot-Curie, Lou Andreas-Salomé, Chien-Shiung Wu, Rita Levi-Montalcini e Margherita Hack), elaborate digitalmente su pellicola ed accostate, su doppie lastrine di plexiglas, ad una miriade di occhi, segno di uno sguardo perenne che non si cancella con il tempo.
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