Chef stellato in Casa Vitiello. La base è la pizza, s’arriva al top
– Sono alternative di tradizione quelle che propone Casa Vitiello. E l’accogliente pizzeria di piazza monsignor Nicola Suppa, nell’antico borgo di Tuoro a Caserta, in una tiepida mattinata domenicale di febbraio si è trasformata per un giorno nel luogo della sperimentazione e dell’innovazione del gusto.
Il maestro pizzaiolo Ciccio Vitiello, nonché patron della Casa, ha dato il benvenuto a Domenico Stile, chef stellato del ristorante enoteca La Torre in Villa Laetitia a Roma. “Fuochi e Forno” l’accattivante titolo dato a questo format gastronomico. Il padrone di casa ospita un cuoco, realizzando un incontro che si concretizza in pietanze che sono una “fusion” tra il prodotto dei fornelli e quello del forno. La pizza diventa una base per topping gustosi e raffinati.
Il percorso ha avuto inizio all’ingresso della pizzeria con il benvenuto di Ciccio, ovvero una fetta della sua classicissima e appetibilissima Margherita. A renderla ancora più gustosa l’aperitif cocktail realizzato al momento dai barman di Radici Clandestine, il cocktail bar nel quadrilatero della movida casertana. Nasce al momento il SundayMargheritadrink.
A tavola è il trionfo della “fusion”, in abbinamento i vini Frescobaldi. Si inizia con una montanara sole e mare: base fritta al finocchietto, stracciata di bufala, gambero rosso al cardamomo, salsa agli agrumi e schiacciatina di patate al finocchietto. Apprezzato il Leonia Brut, spumante millesimato.
Si passa alla seppia alla diavola. Su una pizza a impasto tradizionale arrivano salsa all’amatriciana, fior di latte d’Agerola, seppia arrabbiata della Sinuessa e aceto balsamico. Lo sposalizio si completa con un calice di Aliè rosato di Toscana.
Spazio al coniglio e carciofi. L’impasto è a base di semola. Il topping è crema di carciofo, coniglio cotto a bassa temperatura, carciofo arrostito, aglio nero e Provolone del Monaco. Ci sta bene il vermentino Massovivo.
Il dessert è uno spicchio di dolcezza. Nella pizza con base curcuma, ripiegata a portafoglio, vivono gianduia affumicata, mandarino, finocchio candito, il tutto impiattato con gelato al finocchio. Non poteva mancare il vin santo dei Marchesi Frescobaldi!
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