Chiesa di Sant’Elena, il vescovo annuncia l’avvio del restauro
-Inizieranno il prossimo 3 giugno i lavori di restauro della chiesetta di Sant’Elena. Ad annunciarlo è stato il vescovo di Caserta Pietro Lagnese nel corso della cerimonia del Premio Buone Notizie. «Il prossimo anno – ha sottolineato il vescovo – ricorrono i 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli, quindi ci è sembrato doveroso recuperare quanto prima un sito che è rappresentativo per tutta la città di Caserta». Il restauro sarà ottenuto per il 70 per cento grazie al contributo dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, che la Conferenza Episcopale Italiana ha messo a disposizione dell’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto della Diocesi. L’architetto Dante Specchia, progettista e direttore dei lavori di restauro della chiesetta di Sant’Elena, che sorge a poca distanza dalla Reggia di Caserta, spiega: «L’intervento di restauro architettonico e consolidamento statico della chiesa di Sant’Elena, ex sede dell’Arciconfraternita della “Augustissima Croce, Orazione e Morte” propone come scopo primario, il recupero dei valori storico – artistici ed architettonici dell’edificio, intesi come valorizzazione del bene nell’interesse della collettività, da restituire al patrimonio culturale.
Il problema centrale è quello della conservazione dei valori del passato, in rapporto con i concetti di memoria (individuale e collettiva) e di tradizione (della comunità); valori presenti, come è noto, anche in opere (come la chiesa di Sant’ Elena) che sono manifestazione della creatività, non solo dell’architetto progettista, ma di una comunità, attraverso la sua evoluzione storica e la concretizzazione della sua cultura, che permette di manifestare la sua identità». Così specifica: «L’ipotesi di progetto per il recupero della chiesa di Sant’Elena prevede il recupero della cripta sotterranea, alla quale si accederà dalla sacrestia mediante il ripristino della scala originaria in muratura, attualmente murata a quota pavimento della sacrestia. È previsto il recupero dell’aula delle assemblee e degli ambienti laterali, al primo livello, da destinare a sacrestia e a disimpegno per la scala di accesso alla cripta. Il recupero degli ambienti laterali, al secondo livello, prevede la destinazione a ufficio parrocchiale e a sala riunioni». I documenti attestano che l’architetto della Reggia Luigi Vanvitelli avesse ottenuto dalla Curia di Roma, per il suo appartamento al primo piano, l’autorizzazione ad aprire un varco, di cui tuttora restano tracce, nella parete confinante con il coretto della chiesetta di Sant’Elena. In questo modo Vanvitelli poteva seguire le funzioni religiose. L’opera di restauro si potrà intraprendere grazie all’interessamento di Confindustria Caserta e in sinergia con il Fai Campania.
Un po’ di note storiche. La duplice denominazione di chiesa di Santa Croce o Sant’Elena deriva dal fatto che la chiesa fu sede dell’Arciconfraternita della “Augustissima Croce, Orazione e Morte”. L’originaria Confraternita della Santa Croce viene fondata nel ‘400 con sede nella chiesa di Santi Augustini Ville Turris Caserte. Successivamente nel 1654, con la conseguente abolizione del convento agostiniano, la Confraternita decide di edificare una chiesa poco distante da quella agostiniana, nell’attuale via Mazzocchi. Testimonianze relative alla chiesa, derivano anche da alcuni autografi vanvitelliani, datati dal 7 gennaio del 1758 al 21 marzo del 1763, conservati presso la Biblioteca Palatina della reggia di Caserta. Nel 1902, con progetto dell’ingegnere Pasquale Giordano, venne realizzato, a sostituzione della cupoletta a incannucciata dell’aula delle assemblee, un soffitto piano dipinto a cassettoni in chiaro scuro che seguiva le dimensioni dei quadrati della graticola della copertura, lavoro eseguito dal pittore De Core.
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