Claudio Coluzzi, storie di donne in un Paradiso perduto
(Luigi D’Ambra) – «Questo libro sostanzialmente spezza un cliché che si è andato a formare, quello della narrazione del territorio in senso agiografico ex contrario. C’è tutta una letteratura da “Gomorra” in poi che ha rappresentato una spaccato a tinte a volte anche un po’ forti, che è stato utilizzato anche nella ficrion televisiva e che ha aperto un dibattito rovente e parosstistico tra scrittori e intellettuali». Queste le parole introduttive di Lorenzo Calò, responsabile della redazione del quotidiano Il Mattino di Caserta, alla presentazione del nuovo libro del giornalista Claudio Coluzzi “Benvenute in Paradiso”. L’appuntamento era in un’affollatissima Biblioteca Vescovile di Caserta. L’incontro ha visto anche gli interventi del gip Egle Pilla e del giornalista Luigi Ferraiuolo. Pubblico estremamente variegato, dal questore Antonio Borrelli ai tanti giornalisti, avvocati, ma anche operatori culturali, economici e commerciali.
Sono due storie di immigrazioni femminili quelle che racconta Claudio Coluzzi, due donne che in Italia hanno conosciuto il Paradiso e l’Inferno nello stesso tempo. Le vicende sono assolutamente vere, fatti di cronaca pubblicati dall’autore sul quotidiano Il Mattino.
E proprio sul rapporto tra narrazione e indagini, tra il cronista di giudiziaria e le forze di polizia investigative, è intervenuta Egle Pilla: «Il cronista e il commissario hanno un rapporto speciale. Da un canto c’è il giornalista che giustamente ha sete di conoscenza ed è spinto a pubblicare, a raccontare e in certi momenti anche a investigare, andando oltre quelli che sono i suoi compiti. Dall’altro c’è il funzionario di polizia che, in un clima di reciproca stima, cerca in qualche modo di mettere i paletti, però allo stesso tempo qualcosa concede al cronista».
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