Corpo Celeste, a Tora e Piccilli tra cultura gastronomia e solidarietà
Redazione -Il 4 maggio scorso nel piccolo borgo di Foresta a Tora e Piccilli (Caserta) ha iniziato la sua attività Corpo Celeste_CostantementeTemporaneo ovvero quello che si potrebbe definire un luogo non solo ‘non convenzionale’ ma soprattutto uno spazio aperto al convivio, alla cultura, al buon bere, ad aperitivi ed eventi che, di volta in volta, lo trasformano, rinnovandolo, con idee e progetti: un luogo che rifugge dall’omologazione, innovativo e destinazione per coloro che desiderano immergersi nella bellezza, nella natura rigogliosa, accompagnando i momenti di convivio con cibi, vini, birre e cocktail selezionati con grande cura.
Il progetto Corpo Celeste parte dal 4 maggio 2020 quando, nel pieno della pandemia, furono allentate le restrizioni sugli spostamenti, i due fondatori della Galleria napoletana d’arte fotografica PrimoPiano, Antonio Maiorino e Massimo Pastore dalla Grande Via (Foria) approdarono in una via lunga poco più di 150 metri intitolata a Sant’Andrea nel borgo Foresta e furonosedotti dalla bellezza di un territorio dove la natura è protagonista, un luogo incantevole a meno di un’ora d’auto da Napoli.
Approfittando della sospensione di tutte le attività culturali cittadine iniziarono a lavorare per trasformare il piccolo borgo cinquecentesco semi abbandonato in un borgo culturale, strappandolo al diffuso fenomeno dello spopolamento che interessa molti luoghi dell’entroterra italiano. Dopo il loro arrivo alcuni amici dell’inarrestabile coppia hanno deciso di investire in questo luogo unendosi al nascente progetto: da Napoli, dalla Scozia, dalla Francia e dall’India. In attesa di avviare i lavori di ristrutturazione idearono “Forestàte, Il Paesaggio delle Differenze”, una rassegna estiva di musica e teatro che quest’anno è alla sua quarta edizione.
Foresta è una gemma incastonata alle pendici dell’antico vulcano di Roccamonfina, tra boschi di castagni, querce e uliveti, sede di uno dei più importanti siti di paleontologia al mondo, le “Ciampate del diavolo” e medaglia d’argento al valore civile per aver difeso dalla furia nazista sessanta ebrei napoletani che, durante l’ultimo conflitto mondiale, qui trovarono accoglienza e protezione.
Il nome scelto Corpo Celeste è ispirato a un testo di Anna Maria Ortese: “So che la Terra è un corpo celeste, che la vita che vi si espande da tempi immemorabili è prima dell’uomo, prima ancora della cultura, e chiede di continuare a essere, e a essere amata.”
A questo nome si è voluto aggiungere l’apparente ossimoro che è il claim del locale, Costantemente Temporaneo, indicando così l’intenzione di essere sempre luogo di espressioni culinarie, enogastronomiche e culturali nuove, un modo di viaggiare e di incrociare luoghi e tradizioni diverse in uno spazio davvero speciale.
Corpo Celeste questo sabato 8 giugno ci condurrà in Palestina grazie allo Chef Omar Suleiman, attore, narratore e mediatore culturale palestinese che proporrà un menu arabo-palestinese di cinque portate. Dopo la cena Suleiman presenterà agli ospiti il monologo teatrale ‘La terra degli aranci tristi’ tratto da un racconto di Ghassan Kanafani. La rilevanza simbolica di questo evento di pace, di cultura e gastronomia nel luogo che nel 1943 salvò sessanta ebrei napoletani dai rastrellamenti nazisti è altamente significativa: Corpo Celeste è luogo di dialogo e di inclusione, di ricerca costante d’armonia tra i popoli e di contaminazione culturale. Parte del ricavato sarà devoluto in beneficienza all’Associazione per Gazella che aiuta le bambine e i bambini palestinesi feriti. Per info e prenotazioni (via Whattsapp): 3332683366
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