Donne e ragazze nella scienza, è la giornata internazionale
Roberta Greco -Oggi, 11 febbraio, compie 10 anni la giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza. Si tratta di un importante modo per ricordare il significativo e persistente divario di genere che caratterizza la partecipazione delle donne nelle discipline cosiddette STEM: Scienza, Tecnologia,
Ingegneria e Matematica.
Infatti, nonostante la partecipazione femminile in alcuni contesti abbia raggiunto dei risultati
apprezzabili, si può facilmente riscontrare un gap anche in ambito internazionale.
Invero, statisticamente, solo il 28% dei laureati in ingegneria ed il 40% dei laureati in informatica e
computer science appartiene al genere femminile.
È anche interessante osservare ciò che accade nel campo della ricerca, infatti, si può notare che alla
percentuale di donne ricercatrici, che si aggira intorno al 33,3%, sono garantite borse
considerevolmente inferiori a quelle dei colleghi maschi, tendendo ad avere una vita lavorativa più
corta e peggio pagata.
C’è, dunque, ancora tanto da fare perché sono poche le ragazze che studiano materie scientifiche e
poche le ricercatrici che riescono a fare carriera.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stata istituita nel 2015 proprio per poter promuovere
l’accesso e la partecipazione al mondo della scienza di donne e ragazze, allora la Giornata ha
l’obiettivo di aumentare il numero di coloro che decidevano di iscriversi a un corso di laurea in una
disciplina STEM e di intraprendere la carriera di ricercatrice.
Dopo 10 anni, però, l’uguaglianza di genere in questo campo è ancora lontana nella maggior parte
dei Paesi del mondo.
Ma ci sono vari esempi a cui ispirarsi per le giovani che vogliono una carriera scientifica, tra queste,
Eleonora Bianchi, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, che sta per guidare un progetto
dedicato alla nascita dei pianeti al di fuori del Sistema Solare, oppure Angelica Fabrello, che ha
seguito un percorso accademico interamente orientato alle discipline STEM, product manager
nell’azienda internazionale Exprivia, dove ha lavorato anche ad una piattaforma di telemedicina per
migliorare l’efficienza e l’efficacia delle cure.
Diversi gli eventi organizzati in Italia, come nel resto del mondo, per aumentare la consapevolezza
e sensibilizzare l’opinione pubblica verso le disparità di genere nel campo e il libero accesso di
donne e ragazze alla ricerca.
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