E’ la vittoria della luce, arriva la Pasqua e si accendono i ceri
– Alla Pasqua sono associati molti simboli, sia spirituali che materiali, e fra questi di singolare importanza è sicuramente il cero, il cui rituale è legato all’accensione del sacro fuoco che avviene nel corso delle celebrazioni della Veglia. La sua presenza testimonia la vittoria della luce, pertanto la resurrezione di Cristo, che avviene sulle tenebre. Le origini di questa pratica pare siano ascrivibili al IV secolo d.C. e la sua consacrazione avveniva attraverso il canto dell’Exultet che annunciava la Pasqua di Resurrezione. Sin dalle epoche più antiche la sua dedicazione avveniva tramite una vera e propria processione che si concludeva con la sua collocazione su di un imponente candelabro. Notevoli sono le testimonianze, riguardanti questo tipo di suppellettile, che si conservano in alcune chiese della provincia di Caserta. Databili all’epoca medievale e afferenti a stilemi romanici, gli esemplari più significativi si trovano presso le fabbriche sacre di Capua, Casertavecchia e Sessa Aurunca. Il candelabro in marmo capuano, collocato all’interno del duomo, presenta una ricca decorazione a rilievo suddivisa in cinque registri, a loro volta separati da fasce con piccoli uccelli e racemi a mosaico. Tra motivi vegetali e animali vari, si sviluppano anche scene con i riti del Sabato Santo officiati secondo l’antica usanza locale. A queste immagini si aggiungono, poi, gli episodi neotestamentari delle Marie al Sepolcro e della Cena in Emmaus. Suggestivo nella sua composizione è anche il candelabro marmoreo della cattedrale di Sessa Aurunca che pure presenta una processione pasquale. Scene sacre sono raffigurate nelle tre sezioni suddivise da due anelli con rilievi, il tutto arricchito da preziosi ornamenti a mosaico. Ben più semplice nella composizione è, infine, il candelabro di Casertavecchia, la cui datazione dovrebbe risalire più che altro all’epoca rinascimentale. Tali manufatti venivano, inoltre, visti come una sorta di tramite tra il cielo e la terra, un mezzo che attraverso il fuoco riusciva a far risplendere la luce della vita e la fiamma del cuore.
About author
You might also like
Ranto ranto, un Giuseppe Carlo Comes così lontano così vicino
Maria Beatrice Crisci È il sesto libro di Giuseppe Carlo Comes (a sinistra nella foto, insieme con Peppe Vozza). Il giornalista con laurea in economia, un passato di direzione e di consulenza
Il panettone conquista Caserta, prima convention alla Reggia
Maria Beatrice Crisci (ph Luigi Image-Communication) -Addetti ai lavori, ma anche esperti e istituzioni alla Reggia di Caserta per la convention sul panettone artigianale promossa dall’Accademia dei Maestri del Lievito
Liceo Quercia, l’istituto a Venezia alla Biennale di Architettura
(Comunicato stampa) -Il Liceo ” Federico Quercia”, di cui e’ Dirigente Scolastico il Dott.Diamante Marotta, approda alla Biennale di Venezia ed alla 18 Mostra Internazionale di Architettura dal titolo ”