Elogio della matematica, al “Manzoni” si fa ricerca-azione
(Beatrice Crisci) – Nuove opportunità per gli studenti casertani grazie a un percorso formativo che vede la matematica protagonista dei saperi con i criteri della logica. Giovedì 10 novembre prende il via presso il liceo “Manzoni” di Caserta il liceo scientifico a potenziamento matematico, progetto nato da una fattiva collaborazione tra il Dipartimento di matematica dell’Università di Fisciano (Salerno) e il Dipartimento di matematica del “Manzoni” nelle persone delle professoresse Di Stasio e Montanaro.
“Questa svolta educativa – scrive in una nota diffusa alla stampa Adele Grassito, docente dello stesso Dipartimento casertano – è stata possibile grazie alla profonda sensibilità e alla lungimiranza della dirigente scolastica Adele Vairo, che ha nella sua progettazione di management dirigenziale proprio la volontà di aprire il mondo scolastico ai processi educativi e alle nuove esperienze che possano arricchire la scuola rendendola un luogo di ricerca-azione”.
E la professoressa aggiunge: “Le attività formative del liceo a potenziamento matematico rivaluta a trecentosessanta gradi le metodologie didattiche utilizzate nello studio della matematica ripensata come ricerca-azione, la matematica come fulcro di espansione logica, la matematica come collegamento puro con le altre discipline, in modo tale che il pluri-interdisciplinare e l’interdisciplinare stabiliscano una progettazione e programmazione di lavoro ad ampio spazio. Ruolo importante in questo cammino educativo e formativo trasversale lo ricopre la logica, che attraverso strutture sia astratte che concrete e pratiche realizza quel processo di avanzamento culturale che oggi diventa categoria educativa e diventa classe intesa come flipped classroom. Siamo dunque pronti per utilizzare un metodo di insegnamento/apprendimento che riconferma lo studio della matematica come quel quid di creatività e intelligenza inclusiva forse da molti anni non utilizzata”.
I corsi avranno un taglio fortemente operativo. I contenuti delle aree didattiche sono progettati in modo da essere sperimentati e applicati durante il percorso formativo, attraverso esercitazioni guidate e project work concordati. Il tutto si rifà alla teoria di Robert H. Waterman Jr della adhocrazia definita come “qualsiasi forma di organizzazione che attraversa normali linee burocratiche per cogliere le opportunità, risolvere problemi e ottenere risultati”.
Così conclude la professoressa Grassito: “I sistemi formativi sono chiamati in causa per qualificare il sapere di cui oggi, e ancor più domani, hanno bisogno la società ed i suoi studenti e studentesse. La società della conoscenza in espansione su scala planetaria richiede una rifondazione dell’umanesimo in senso lato che non può essere di una parte e per una parte dei suoi abitanti continuando ad alimentare saperi separati ed esclusivi, pertanto ha bisogno di investire sul potenziale conoscitivo di tutti, di qualunque società, cultura, età, genere e condizione, non per costruire nuove egemonie dominanti, ma per realizzare competizioni solidaristiche e cooperazioni nella diversità dell’insegnamento di quella disciplina per eccellenza che è la matematica”.
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