Ferraris, la federazione italiana cuochi premia lo chef Papale
-«Fortunati i ragazzi ad averlo come docente!», uno dei tanti commenti alla notizia del premio ricevuto dallo chef Antonio Papale dell’Isis Ferraris di Caserta diretto dalla preside Antonietta Tarantino. Il riconoscimento lunedì scorso presso l’auletta dei gruppi parlamentari di Montecitorio, dove si è svolta la prima edizione dell’Albo d’Oro della Federazione Italiana Cuochi. Un evento importante che sancisce la volontà di promuovere l’arte culinaria italiana e che ha visto tra i 97 premiati, ambasciatori della buona tavola, anche Antonio Papale, per la categoria “Insegnante” della regione Campania.
Non è il primo riconoscimento ad una lunga carriera segnata dalla passione e dal forte senso del sacrificio, ma forse il più sentito perché va a suggellare anni di dedizione all’insegnamento, vissuti tra i banchi di scuola con impegno e con profondo senso del dovere nel trasferire i propri saperi.
Docente di enogastronomia da circa 30 anni, pietra miliare dell’Istituto Alberghiero Ferraris di Caserta, in cui insegna dal 2005, riceve continue dimostrazioni di affetto dai suoi numerosissimi studenti, anche da quelli ormai lontani e professionisti del settore, sparsi un po’ ovunque nel mondo, come a Londra, Zurigo e New York.
Esempio di competenza e preparazione, il professore Papale è noto per essere un uomo buono, divertente, coinvolgente, gentile e paziente, ma anche autorevole quando necessario. Riesce sempre a stabilire una relazione profonda con i propri studenti, accompagnandoli per mano, nella loro crescita professionale. Un riconoscimento quindi che è quasi un atto dovuto e che sta a testimoniare anche la profonda stima dei suoi stessi colleghi che ne hanno promosso la candidatura.
«Sto vivendo un momento particolarmente felice – asserisce il professore Papale – questo riconoscimento rappresenta per me un ulteriore tassello che va ad aggiungersi al mio progetto di vita, che vedrà prossimamente concretizzarsi un altro sogno, la pubblicazione dopo “Filosofia del gusto”, del mio secondo libro “La gastronomia in Campania”».
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