Giornata contro violenza ai medici, l’Ordine scrive alla Regione
Redazione – Il 12 marzo si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. In tale occasione l’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta, guidato dal presidente Carlo Manzi, conclude la campagna di sensibilizzazione con l’affissione di manifesti nelle aree critiche. Contestualmente il Consiglio Direttivo dell’Ordine ha approvato un documento nel quale si propone alla Regione Campania una legge che indirizzi le aziende sanitarie e ospedaliere sulle azioni di prevenzione da intraprendere, partendo da questa premessa: «Il personale sanitario nell’esercizio delle funzioni di pubblico servizio deve essere tutelato, in particolare sul tema della sicurezza e della salute». Nel documento inviato al governatore della Campania Vincenzo De Luca e al presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero, il Direttivo dell’Ordine fa un’articolata proposta.
La richiesta è di normare con un documento di indirizzo, rivolto alle Asl e alle Aziende Ospedaliere, le necessarie misure da intraprendere per prevenire e arginare gli episodi di violenza a danno del personale sanitario e socio-sanitario. Si chiede inoltre di argomentare nel documento di indirizzo le azioni da intraprendere nel breve termine, distinguendole in attività di prevenzione primaria, secondaria e terziaria.
Nello specifico, la prevenzione primaria deve mirare a ostacolare l’insorgenza della violenza, combattendo le cause e i fattori predisponenti. Riguarda tutte le attività di sensibilizzazione rivolte ai cittadini con lo scopo di istruirli sull’offerta dei servizi territoriali e sul rispetto per la professionalità degli operatori sanitari. Include la presenza di mediatori culturali a supporto dei tanti stranieri che accedono ai servizi sanitari e la chiara identificazione degli operatori sanitari. Comprende anche l’adozione di politiche di tolleranza zero per i reati di interruzione di pubblico servizio. Ma soprattutto prevede politiche per fronteggiare l’emorragia di professionisti dalla sanità pubblica e la carenza di personale nei pronto soccorso. Necessita della creazione di luoghi di ristoro psicofisico per il personale e ambienti di attesa confortevoli per i familiari dell’utenza. Infine, prevede la cura dei tempi di attesa e dell’informazione costante per gli accompagnatori dei pazienti.
La prevenzione secondaria riguarda tutti gli interventi indirizzati a coloro che sono a rischio di subire violenza e si concerta sull’emersione e individuazione precoce dei casi, prima che la violenza si aggravi. Contempla la formazione del personale sul riconoscimento del potenziale pericolo e sulla comunicazione con tecniche di de-escalation e autodifesa. Necessita dell’installazione di barriere fisiche tra operatore e utenza, sistemi di allarme collegati con le Forze di Polizia, sistemi di videosorveglianza con registrazioni nelle 24 ore. Nelle aree critiche deve contemplare la presenza di guardie giurate o drappelli di polizia.
La prevenzione terziaria consiste nelle azioni e negli interventi che seguono l’episodio di violenza a danno del sanitario. Vanno adottate piattaforme informatiche di facile accessibilità per l’incident reporting. Va previsto l’accesso a servizi di ascolto e in generale di supporto anche di natura giuridica.
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