Giornata dei poveri. La Caritas di Caserta al servizio di chi ha bisogno
Redazione -Si celebra oggi domenica 17 novembre l’ottava edizione della Giornata mondiale dei Poveri. L’iniziativa, proposta per la prima volta nel 2017, è stata voluta fortemente da Papa Francesco per sollecitare la Chiesa a “uscire” dalle proprie mura per incontrare la povertà nelle molteplici accezioni in cui essa si manifesta nel mondo di oggi. Don Antimo Vigliotta, direttore della Caritas di Caserta sottolinea: «Aiutiamo soprattutto i poveri a rimettersi in piedi, a riprendere il cammino e a non essere indifferenti a tutto ciò che ci circonda». E proprio in questa giornata in tutte le parrocchie delle Diocesi di Caserta e Capua ci saranno open day a cura dei centri d’ascolto parrocchiali. E intanto ieri nei supermercati che hanno aderito alla 28esima edizione della colletta alimentare promossa dal Banco alimentare, i volontari hanno raccolto una grande quantità di prodotti donati da quanti hanno voluto dedicare una parte della propria spesa alle persone in difficoltà. L’obiettivo della Giornata della Colletta Alimentare è sensibilizzare la società civile sul problema della povertà, richiamando ai concetti di condivisione, gratuità e carità e raccogliere alimenti attraverso le donazioni delle persone che vi partecipano secondo il principio educativo “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”.
About author
You might also like
Goccia a Goccia, nuovo appuntamento su RadioPrimaRete
-Sarà l’amore la protagonista della puntata di Goccia a Goccia di oggi su RadioPrimaRete. L’amore declinato nelle sue forme più nobili e svariate. Quello di un figlio verso il genitore;
Politeama di Napoli, evento internazionale del Teatro Festival
Pietro Battarra -Il Campania Teatro Festival, finanziato dalla Regione Campania e diretto da Ruggero Cappuccio propone un nuovo appuntamento internazionale. Domani giovedì 16 settembre alle 21, con replica il giorno
“Book & Bed” a Napoli. La lettura? Su un comodo materasso
Mario Caldara – “Dormire, forse sognare”. La citazione, di shakespeariana memoria, è stata presa impropriamente dal suo contesto originario, quel soliloquio di Amleto aperto dalla famosa battuta “To be or