Giornata della lingua greca, il gusto classico non tramonta
Maria Beatrice Crisci -Oggi 9 febbraio è la giornata mondiale della lingua e della cultura greca, fondamento della nostra civiltà. Una giornata che invita ad una doverosa riflessione sull’importanza degli studi classici. Ogni conquista attuale, ogni invenzione, ogni scoperta è il frutto di una storia collettiva. Per quanto il mondo oggi vorticosamente proponga sempre più novità tecnologiche, questa stessa era digitale è figlia legittima di un percorso di millenni e millenni caratterizzato da grandi intuizioni, dallo sviluppo della conoscenza e dal progresso sociale. Tutto questo non sarebbe potuto avvenire se l’umanità stessa si fosse dimenticata la propria origine, il proprio faticoso cammino, la propria tensione a migliorarsi. La cultura, ovvero la coltivazione dei saperi, è quel patrimonio informativo e formativo che l’umanità si tramanda di generazione in generazione. E in quel patrimonio ci sono le basi per la comprensione del presente e per la progettazione del futuro. Non c’è un presente se non c’è stato un passato, e soprattutto non ci sarà futuro senza la memoria di ciò che è accaduto.
Gli studi classici sono quelli meglio preposti alla conoscenza dell’ingegno umano espressosi nelle varie forme culturali nel corso della storia. Sono quegli studi che hanno soprattutto la lingua alla base dei fenomeni conoscitivi, la lingua come sistema comunicativo scritto e parlato, il linguaggio come altissima facoltà antropica. Il passo ulteriore, che caratterizza ancor più l’ingegno umano, è che il linguaggio non è fatto solo di parole, ma anche di immagini, di suoni, di gesti. E questo ha portato all’evoluzione delle arti, non solo la letteratura, la filosofia, la storiografia, ma anche le arti visive, la musica, il teatro. E poi, con lo sviluppo delle tecniche, i linguaggi fotografici, cinematografici, radiofonici, televisivi, informatici, telematici. Tutto questo non sarebbe potuto avvenire se non ci fossero stati e non ci fossero tuttora gli studi classici, che non solo sono alla base dell’evoluzione del pensiero speculativo contemporaneo ma sono anche alla base della crescita scientifica più innovativa. Sono studi che rappresentano quasi un corredo genetico, un patrimonio ineluttabile per l’umanità. Gli studi classici, quindi, non sono soltanto validi, ma sono assolutamente necessari per chi si voglia porre come soggetto attivo nel contesto sociale in cui vive. La conoscenza e soprattutto la consapevolezza della cultura classica sono indispensabili per chi voglia ambire ad avere dei ruoli riconosciuti all’interno della propria comunità. Anche la ricerca artistica più audace e innovativa, anche lo studio scientifico più rivoluzionario e progredito, non potrebbero sussistere se alla loro base non ci fosse una forte comprensione, acquisizione e sedimentazione della cultura classica. A volte tale sapere è nelle fondamenta dell’ingegno umano, quindi non ha una sua visibilità apparente, ma tutta l’impalcatura della conoscenza e del mutamento generazionale è in quelle radici.
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