I Longobardi al Mann. Una civiltà tutta da scoprire
Mario Caldara
– Un altro pezzo di storia si ricongiunge a Napoli, anche se momentaneamente. Questo frammento storico porta la firma dei Longobardi, popolo tra i meno conosciuti, fatto paradossale se si considerano il segno lasciato sul territorio campano e il profondo legame che lo lega allo “stivale”. La sede napoletana “assediata” dai nuovi arrivati è il Museo Archeologico Nazionale, con la mostra a loro dedicata che si ferma a Napoli dopo esser stata a Pavia, due tappe di un tour più grande, che andrà ben oltre i confini italiani. Ad aprile 2018, infatti, i Longobardi “marceranno” fino all’Ermitage di San Pietroburgo, evento che sancirà un inedito, essendo la prima volta che “metteranno piede” su territorio russo. Ma, ora, è il Mann a essere allestito in modo accurato, nei minimi dettagli, il cui primo piano conserva ed espone reperti di primissima fattura, una collezione dal valore inestimabile, che conta oltre trecento pezzi, tutti oggetti dell’epoca di vario tipo, tra cui monili, armi, armature, manoscritti ed epigrafi. La mostra ha dalla sua anche video originali, installazioni multimediali e centinaia di materiali del Mann vagliati dall’Università Suor Orsola Benincasa, che compongono uno studio accurato sia sui manufatti che su identità e cultura dei Longobardi. Difatti, la mostra va a fondo nella storia di questo popolo, molto legato all’Italia, in cui arrivò nel 568 per rivoluzionarla dai punti di vista storico, culturale e linguistico. E, così, ne viene fuori una rete d’intrecci che vanno da Nord a Sud, da Pavia, la loro antica capitale, a Capua, Benevento e Salerno, fino a Napoli appunto, città in cui tentarono di entrare senza successo, a differenza delle altre nominate. Tuttavia, i Longobardi non portano solo corni, anfore e altri oggetti di artigianato. A questo popolo, infatti, sono legate anche altre attrazioni culturali napoletane, tra le più importanti. Il Museo Archeologico Nazionale è così collegato alle Catacombe di San Gennaro, al Museo del Tesoro di San Gennaro e alla Chiesa delle Anime del Purgatorio. In tal maniera, anche gli altri siti culturali della città possono beneficiare dell’arrivo dell’antico popolo, rilanciandosi agli occhi della gente per poter mettere in mostra quelle bellezze che sopravvivono al tempo senza che questo le scalfisca. E, ancora una volta, il Mann si impone sulla scena culturale con la propria presenza, volta a mettere in primo piano l’arte e la storia, esponendo quel tipo fascino che solo il passato può suscitare.
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