I taralli di Ferragosto, una specialità per la festa dell’Assunta
Luigi Fusco -Non solo mare e momenti sacri a Ferragosto, quest’ultimi dedicati all’Assunzione della Vergine, ma anche interessanti intermezzi gastronomici che vanno dal dolce al salato. Tra “braciate” e ricchi contorni, primi piatti “a sorpresa”, oltre alle angurie, i “melloni” e i gelati, c’è un dolce esclusivo che sembra esser tipico solo della provincia di Caserta, anzi di alcune zone dell’area casertana: Alvignano, Capua e soprattutto Santa Maria Capua Vetere. Sono i taralli di ferragosto, una tradizionale specialità dolciaria che, da sempre, viene approntata in occasione delle celebrazioni della Madonna dell’Assunta.
Sono realizzati con farina, uova e liquore d’anice. Le loro origini sono povere, per quanto la consuetudine di confezionarli è antichissima. I taralli di ferragosto si preparano impastando la farina con le uova e aggiungendo poi i liquori. Dopo avergli conferito la forma circolare, seppur irregolare, vengono adagiati su una teglia imburrata e cotti al forno, prima di essere bagnati in una glassa di acqua e zucchero.
Semplici e gustosi allo stesso tempo, di tali dolci se ne possono trovare diverse dimensioni: dai più piccoli a quelli giganteschi nella loro composizione.
Presso Santa Maria Capua Vetere, anni addietro, i giovani fidanzati erano soliti donare, a ferragosto, i taralli alla propria partner, in quanto, per la loro bontà e per il considerevole loro prezzo d’acquisto, erano ritenuti dei veri e propri “pegni d’amore”.
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