Il culto di San Ciro,  protettore dei medici come degli ammalati

Il culto di San Ciro, protettore dei medici come degli ammalati

Luigi Fusco

– Protettore degli ammalati, ma anche patrono dei medici, Ciro d’Alessandria d’Egitto, vissuto nel terzo secolo dC, esercitava la professione di medico, ma con il titolo di anàrgiro, cioè senza argento, attributo che gli era stato affibbiato per il fatto che era solito non pretender alcuna ricompensa in denaro dopo aver curato le persone. Non solo verso gli indigenti, ma praticamente nei confronti di tutti, Ciro riteneva il diritto alla salute una condizione necessaria e indispensabile a garantire il benessere della società. Tale considerazione non nasceva soltanto da una premessa ideologica, ma dalla volontà di professare il bene e le opere di carità secondo un’ottica cristiana. Pertanto, a causa della sua fede, Ciro cominciò a essere perseguitato da Diocleziano e dai suoi emissari, insieme a tanti stregoni e maghi che vivevano nel suo stesso territorio. Costretto alla fuga, riparò in Arabia, ma non da solo, in quanto con lui c’era un soldato romano di nome Giovanni. Insieme iniziarono a svolgere l’attività medica praticando anche la meditazione e la preghiera. Dopo diversi anni, Ciro e Giovanni fecero ritorno nella città alessandrina, ma vennero riconosciuti e condannati a morte.

Sepolti nella basilica di San Marco evangelista ad Alessandria, dopo più di un secolo le loro reliquie divennero oggetto di venerazione, ma anche di traslazione verso Roma. Dopo tempo, alcuni loro resti giunsero a Napoli, dove il culto di San Ciro era già fortemente presente in quanto promosso dalla comunità di alessandrini che si trovava nei pressi dell’attuale piazzetta Nilo. Le reliquie, in un primo momento, vennero deposte nella Chiesa del Gesù Nuovo, poi, nel 1776, una parte di esse venne trasferita a Portici, cioè quando il santo venne eletto patrono della città.

Anche nella città di Capua, San Ciro è particolarmente venerato, tanto che in suo onore, ogni anno il 31 di gennaio suo dies natalis, viene celebrata una solenne liturgia all’interno della settecentesca chiesa di Sant’Eligio nella scenografica piazza dei Giudici.  

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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