Il Laboratorio è ora un film, l’evento al Cinema Teatro di Pace
Maria Beatrice Crisci – Pomeriggio speciale lunedì 31 marzo al Cinema Teatro di Pace di Puccianiello, il borgo casertano. Alle 18 sarà proiettato il film Il Laboratorio scritto da Pasquale Napolitano e Daniela Allocca. Diretto da Pasquale Napolitano e prodotto da Lapej Communication. Prima della visione l’incontro con i protagonisti e il regista. Modera il giornalista e critico d’arte Enzo Battarra. l film racconta una parabola artistica straordinaria, che nessuno ha mai raccontato. Quella del maestro dell’arte dell’incisione Vittorio Avella, artista, comunista e uomo libero. Vittorio, dopo aver studiato arte a Parigi e aver intrapreso il suo percorso canonico nel mondo dell’arte, prende una decisione coraggiosa e controcorrente: ritorna a nella sua città natale, e, insieme al sodale di una vita Antonio Sgambati, intraprende un percorso che – in un mondo dell’arte contemporanea ossessionata dal mito dell’autore – risulta totalmente fuori dagli schemi, decide cioè di mettere il proprio ingegno e la propria conoscenza dell’arte dell’incisione al servizio della realizzazione di lavori altrui. Così nel 1978 Avella e Sgambati fondano la stamperia d’arte “Il Laboratorio di Nola”, che ancora oggi è tra le realtà più importanti nel settore delle arti applicate a livello mondiale, con un catalogo che annovera i più importanti nomi della poesia e delle arti visive. Libri a tiratura limitata, nei quali si respira cura, bellezza e perizia.
Questa scelta, questo cambio di direzione (che, naturalmente, ha posto automaticamente Avella lontano dai radar del jet-set artistico internazionale) è una scelta di vita ed allo stesso tempo un manifesto politico, ed è questo che il film vuol raccontare: nell’attraversare 50 anni di arte contemporanea Avella ha messo al centro del suo fare artistico l’incontro, il network, che parte da una cittadina piccolo-borghese della provincia napoletana per attraversare il mondo con la sua proposta utopica. Con le sue produzioni il Laboratorio in 45 anni di militanza ha messo insieme anarchici, vagabondi, i mille altri che attraversano il mondo dell’arte, mettendoli in relazione con il saper fare artigianale e con il mondo dell’arte contemporanea mondiale. Coerentemente con questa filosofia, le mostre del Laboratorio sono veri e propri happening situazionisti, ma senza mai un briciolo di nostalgia, come la Festa del Merlo, l’appuntamento che ogni anno porta in un cortile della provincia napoletana artisti e poeti da tutto il mondo, sempre con l’idea di mettere al centro il convivio, dell’arte come strumento di condivisione e cittadinanza.
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