Il Natale di Napoli, la città fu fondata nel giorno del solstizio
– 2495 anni fa nasceva la città di Napoli. Il 21 dicembre del 475 a.C., stando alle fonti tramandate, venne fondata Neapolis: la nuova città. Voluta da una colonia greca, già insediata a Cuma, questo nuovo sito sorse per soppiantare l’antico nucleo abitativo di Partenope, il cui toponimo venne poi trasformato in Palepolis, cioè la vecchia città. Il suo impianto urbano, ravvisabile ancora nell’attuale centro storico di Napoli, venne realizzato seguendo lo schema ortogonale di tipo ippodameo. Entro le mura di difesa sorsero, nel tempo, edifici pubblici e privati, luoghi di culto, mercati e teatri. L’organizzazione politica e amministrativa ebbe un’impronta oligarchica secondo il modello ateniese. La popolazione di Neapolis era governata da magistrati ed era suddivisa in fratrie. Queste erano dei veri e propri raggruppamenti, costituiti probabilmente da membri derivanti da un medesimo gruppo familiare. Coltivavano gli stessi interessi religiosi, ma si differenziavano per caratteristiche etniche, sociali, culturali ed economiche. La vita cittadina, oltre i principali assi viari del nucleo urbano, si sviluppava attorno alle insule, aree dedicate alle attività politiche e commerciali, e all’interno dell’agorà. Vi erano, poi, spazi extraurbani con giardini e terre coltivate.
La scelta da parte dei greci di istituire la nuova città il 21 di dicembre, cioè il giorno più corto dell’anno, non fu per nulla casuale. Da attenti astrologi quali erano, attribuirono a questo fenomeno astronomico grande importanza, tanto da mitizzarlo nelle sue forme. Per loro, il solstizio d’inverno stava a rappresentare il sacrificio del re, ormai giunto alla vecchiaia, per lasciar spazio al nuovo e più giovane sovrano. Chiaramente si trattava di un’allusione relativa al passaggio dall’inverno alla futura bella stagione, cioè alla primavera, nell’attesa della rinascita dell’amore e della fertilità della terra. Per gli stessi greci, il solstizio era indicato anche come “porta degli Dei”. Un nuovo ingresso andava ad aprirsi nella neonata città, già resa mitica dalla precedente fondazione avvenuta sulle ceneri della sirena Partenope, fatta di luci e ombre, di luoghi misteriosi, i cui anfratti nascosti altro non sono che accessi al mondo di divinità ancestrali.

Luigi Fusco –Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.
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