La Compagnia della Città a Tirana in difesa del teatro
Pietro Battarra
– Ritorna a Tirana in Albania la Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla, composta da tanti giovani e brillanti attori casertani. L’ultima volta era stato nel 2016 quando con successo portarono in scena l’opera “Prova d’attore” presso il Teatro Kombetar Eksperimental, “Il piccolo” del Teatro Nazionale della capitale albanese. Sono loro i primi artisti internazionali ad intervenire a sostegno della iniziativa intellettuale a difesa della storia culturale dell’Albania. Il teatro nazionale, sito in un edificio storico costruito dagli italiani negli anni ’30, che ha visto in questi ultimi decenni la rinascita culturale di una nazione a lungo oppressa dalla dittatura, infatti, rischia di essere demolito per far posto ad un progetto di polo multifunzionale con alberghi, centri commerciali e servizi di oltre 9mila metri quadri, con “anche” un nuovo teatro, la cui costruzione sta destando l’interesse negativo di stampa e istituzioni nazionali e internazionali. Gli artisti italiani della Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla si uniscono così a quelli albanesi per una riflessione sul rischio di cancellazione della storia e della memoria in una capitale che tende non conservare più alcuna testimonianza del suo difficile cammino culturale. All’accorato appello di quanti tentano di convincere il presidente della Repubblica Ilir Meta, con solo una settimana di tempo per respingere il provvedimento, i giovani artisti della Fabbrica Wojtyla rispondono con un intervento di suoni e parole il giorno 24 luglio, davanti al Teatro Kombetar di Tirana, tratte da “Monodialoghi” dell’autore e regista italo-albanese Patrizio Ranieri Ciu che storicamente ha contribuito al processo di rinascita dell’identità intellettuale albanese. Altrettanti attori locali, in contemporanea, replicheranno la performance tradotta in lingua albanese per un connubio artistico e intellettuale che è la ragione stessa del Teatro. Particolarmente singolare sarà la presenza di una maschera storica, una moderna e una musicale a rappresentare la universalità dell’esperienza teatrale e del diritto a conservarne la storia. Così, simboli di Napoli, della Campania e dell’Italia, sbarcano a Tirana Pulcinella, come rappresentante della Commedia dell’Arte, origine del Teatro, l’attore nero, come portavoce delle nuove avanguardie e la voce del Sud con canzoni tradizionali e pezzi inediti moderni, tutti pronti ad esprimere una sequenza di ricordi dell’arte nel tempo, connubio tra passato e presente come metafora del Teatro Nazionale, che era, è, e dovrà sempre essere il cuore della musica, della danza e del teatro d’Albania.
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