L’amore di Schifano per le Madri di Capua, in mostra a Pescara
Luigi Fusco – Ph Roberto Sala, Segno
– Le Matres Matutae approdano a Pescara all’Imago Museum per essere inserite nella mostra “Warhol e Schifano tra Pop Arte e Classicismo”. Dal Museo Provinciale Campano di Capua sono, quindi, state trasferite temporaneamente sei statue tufacee delle “madri”, considerate monumenti insigni della civiltà figurativa italica e tra i reperti più importanti e singolari rinvenuti nell’area “campana” tra la prima e la seconda metà dell’Ottocento.
“Le donne sedute su di un trono con in braccio uno o più bambini”, erano, a tutti gli effetti, degli ex voto che venivano donati alla Mater Matuta, divinità dell’aurora e della nascita, il cui culto era preposto sia alla protezione della creazione sia alla fertilità della donna che della terra. Presso il Museo Campano se ne conservano oltre 150 esemplari, risalenti a un arco di tempo che va dal VI al II secolo a.C.
Al modello femminile della “Grande Madre”, la cui venerazione è ancestrale, si ispirò anche Mario Schifano con l’omonimo ciclo pittorico “Mater Matutae”, realizzato tra il 1995 ed il 1996, ora di proprietà della Fondazione Pescarabruzzo e oggi esposto presso l’Imago Museum. Tale lavoro, Schifano lo produsse attraverso l’osservazione diretta delle sculture del museo capuano.
Il contatto con i reperti archeologici che ebbe l’artista romano gli consentì di dar vita alla sua creazione identificata con il titolo di “Madri”, un’occasione per impartire su tela il suo percorso pittorico che si faceva portavoce del mondo primordiale, attraversato dalle epoche e dalle religioni, che si trasmetteva in maniera immutata fino al presente.
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