Le architetture inaccessibili, ad Aversa una giornata di studio
(Comunicato stampa) – Nell’aula Emanuele Carreri del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale di Aversa dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli si è svolta con successo una giornata di studio avente come obiettivo la disseminazione dei risultati della prima annualità del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale, PRIN 2022, dal titolo EX-IN_AccessiBILITY. Inaccessible religious architecture, coordinato dal principal investigator professore architetto Vincenzo Cirillo.
La giornata di studio è stata un’occasione di confronto fra le Unità di Ricerca della Vanvitelli, Federico II e Parthenope sul tema dell’in-accessibilità del patrimonio religioso a Napoli.
L’ incontro ha generato numerosissime riflessioni sugli aspetti teorico-pratici e sulle molteplici declinazioni del concetto di “accessibilità” per individuare scenari che possano re-inserire le architetture religiose, indagate nel circolo delle esperienze possibili in situ, nel tentativo sia di determinare un effetto virtuoso sull’economia dei territori e sulla rigenerazione dei contesti locali.
La Giornata di Studio, inaugurata istituzionalmente dal Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, la professoressa architetta Ornella Zerlenga, ha visto la partecipazione dei docenti responsabili delle Unità di Ricerca delle Università: per la “Vanvitelli”, Vincenzo Cirillo, per la “Federico II”, Antonella di Luggo, per la “Parthenope”, Alessandra Lardo. Insieme con un cospicuo team di lavoro, hanno presentato svariati casi studio di architetture inaccessibili a Napoli (ma anche Ischia, Capri, e contesti limitrofi) per ragionare sulle possibili azioni conoscitive e “programmatiche” finalizzate alla restituzione (sia fisica che digitale) dell’architettura alla comunità locale.
All’evento hanno partecipato rappresentanti di Enti, Istituzioni e Associazioni territoriali come il consigliere Gaetano Burrattini e l’architetto Renato Carrelli per il Centro La Tenda onlus, collocato entro il complesso monastico della chiesa di Santa Maria della Vita a Napoli, il presidente del Rotary Club Aversa Terra Normanna Carlo Maria Palmiero, l’architetto Francesco Romano che, in assenza di padre Antonio Loffredo, ha descritto il trentennale lavoro compiuto dall’ex parroco della basilica di Santa Maria della Sanità a Napoli per la riqualificazione socio-economica del quartiere, oggi esempio di best practice, padre Ernesto Rascato, parroco della basilica di San Lorenzo ad Septimum ad Aversa.
L’evento si è concluso con una interessante tavola rotonda che, estesa anche alle domande provenienti dagli ospiti in aula, ha maturato una serie di osservazioni che, nell’accezione più ampia di “accessibilità” ai beni religiosi (oggi in stato di “abbandono fisico” e/o in attesa di essere “recuperati” a nuovo uso) non possono scindere il contesto scientifico dal “capitale umano”, che resta determinante per la rigenerazione dei contesti di appartenenza.
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