Lete e i musei, l’Ateneo Vanvitelli a Palazzo Donn’Anna

Lete e i musei, l’Ateneo Vanvitelli a Palazzo Donn’Anna

Vittoria De Nicola

-«Nel museo si può cancellare», «si occulta allontanando l’oggetto della sfera comunicativa». Il museo, “congenito all’uomo europeo” quale «straordinaria macchina culturale», può celare «o tacere». «Nel museo si può ‘sovrascrivere’ o, ancora, si può ignorare, negare, neutralizzare e infine perdere». Individuati da Nadia Barrella, professoressa di Museologia presso il DiLBeC (Dipartimento di Lettere e Culturali) dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” a Santa Maria Capua Vetere, tali i punti a fondamento della trattazione attorno al tema «Lete e i musei – Modi, forme e ragioni del dimenticare nei “luoghi della memoria”». Quest’ultimo titolo del convegno che si terrà giovedì 5 ottobre, alle 09,30, in Napoli, segnatamente a Palazzo Donn’Anna, sede della Fondazione Ezio de Felice, da lungo tempo in collaborazione con il Dipartimento dell’Ateneo “Vanvitelli” e «tra i più vivaci spazi culturali di dialogo internazionale sul museo».

Organizzato da Nadia Barrella, l’incontro verrà realizzato con l’obiettivo di conversare «su Lete, sorella gemella di Mnemosine personificazione dell’oblio, figura antitetica alla dea della Memoria, ma ad essa assolutamente complementare» perché, secondo la lezione chiarificatrice della mitologia antica, «senza una giusta correlazione tra memoria e oblio la stessa attività mnestica sarebbe stata impossibile». Donde «dimenticare è necessario», non soltanto in quanto talora nell’oblio risiede la felicità, prendendo a prestito la considerazione nietzschiana, ma altresì giacché «l’oblio è energia offerta al lavoro della memoria, forza viva».

Nella stessa premessa metodologica offerta da un’«ottica multidisciplinare», che consente di «andare oltre l’iperspecialismo che spesso cristallizza la ricerca umanistica», la presente giornata di studi si pone in continuità con l’evento “Il dono di Mnemosine – Dialoghi su museo e memoria”, svoltosi venerdì 30 settembre 2022, anch’esso a Napoli, specificamente all’interno del Cartastorie, museo dell’archivio storico della Fondazione Banco Napoli.

L’apertura dei lavori è prevista per le 10. Seguiranno i saluti istituzionali, a carico di Marina Colonna, presidente della Fondazione de Felice e di Giulio Sodano, direttore del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università “Vanvitelli”.

La prima sessione verrà inaugurata alle 10,30. Oggetto Oblio, dimenticanza, cancel culture: ricordarsi di dimenticare? Presiede Nadia Barrella, con un’introduzione intitolata L’articolato scorrere di Lete nel museo. Poi, gli interventi: Culture della memoria e Culture cancellate di Giulio Sodano; Memoria, oblio e rappresentazione dei luoghi di Tina Iachini e Francesco Ruotolo; Sul carattere repressivo dell’oblio. Considerazioni sull’antistoricità del tempo nostro di Giovanni Morrone; L’oblio imposto: dalla damnatio memoriae alla cancel culture di Domenico Proietti. Faranno seguito discussione e pausa pranzo.

La seconda sessione, dal titolo Atti pratici e simbolici del dimenticare nel museo, avrà inizio alle 14. Dissertazioni: I musei tra memoria e oblio di Daniele Jalla; Nascondere nel museo: i depositi di Carlo Rescigno; Tacere, ignorare, neutralizzare. Le cose dimenticate/le assenze cronologiche di Stefano Causa e Nicola Busino; Medioevo ‘da leggere’, Medioevo ‘da scavare’: oblio e dimenticanza per il futuro di una disciplina di Nicola Busino; Capodimonte e il Museo dimenticato di Stefano Causa; Ignorare: i pubblici dimenticati di Sandro Debono. Nuova discussione a chiusura.

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Vittoria De Nicola
Vittoria De Nicola 72 posts

Laureata con Lode e Menzione di Merito in “Lettere Classiche” e studentessa in “Filologia Classica e Moderna” presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Innamorata degli studi classico-umanistici è appassionata alla parola, scrive poesie, compone racconti, epigrammi di pensiero e riflessioni. Ha partecipato alla Campagna Nazionale #leggiperme 2020 ed è intenzionata a impegnarsi nel volontariato come donatrice di voce. Coltiva il suo interesse per il teatro anche nell’ambito del Laboratorio di Teatro Classico della Vanvitelli. Aspira all’insegnamento e a diventare una scrittrice.

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