L’Università Parthenope chiama a raccolta gli Atenei campani
Antonella Guarino
– Tutti gli Atenei Campani riuniti per discutere su una nuova scienza all’Università “Parthenope” il 17 e il 18 maggio, questo l’intento manifestato dal Magnifico Rettore, Alberto Carotenuto, dal Pro-Rettore all’Internazionalizzazione, Luigi Romano e dal Direttore del Dipartimento di Studi Economici e Giuridici, Antonio Garofalo. Il gruppo Brachilogia-Italia dell’Università “Parthenope” (Carolina Diglio, Raffaella Antinucci, Maria Giovanna Petrillo) ha organizzato, infatti, in collaborazione con “L’Orientale” (Jana Altmanova, Maria Centrella, Federico Corradi), la “Federico II” (Giovanni Agresti, Valeria Sperti), il “Suor Orsola Benincasa” (Alvio Patierno), la “Luigi Vanvitelli” (Carmen Saggiomo), il Coordinamento Internazionale di Ricerca e Studi Brachilogici (CIREB – Parigi), la S.I.DE.F. (Società Italiana dei Francesisti), l’Istituto Isabella d’Este Caracciolo di Napoli, un convegno internazionale dal titolo Entre-deux et Nouvelle Brachylogie: Convergences et divergences de deux concepts con il patrocinio dell’Università Italo Francese.
Il concetto di Nouvelle Brachylogie è definito come “un modo di essere verso sé stessi, verso l’altro, secondo il discorso basato sullo spirito di conversazione come principio etico e di concretizzazione filosofica della democrazia intesa come ideale di partecipazione di ciascuno, nell’equivalenza degli statuti, alla gestione degli affari di tutti”, come afferma il papa della Nuova Brachilogia, Mansour M’Henni dell’Università di Tunisi. Così, la Nouvelle Brachylogie avrebbe due volti, il volto della “brachipoetica”, che costituirebbe il metodo di approccio e di analisi della logica del discorso da un punto di vista conversazionale, e il volto della “brachilogia generale”, chiamata a studiare i funzionamenti e le implicazioni della pratica conversazionale sulla vita comune e professionale. Sembra che il concetto di “conversazione” possa testare i valori della Nouvelle Brachylogie e il potenziale di modernizzazione delle relazioni umane, tra loro e il resto dell’universo, soprattutto quando questo concetto di conversazione è legato al suo significato originale e rivisitato attraverso i dialoghi socratici per affrontare l’intero paradigma associato ad esso, soprattutto alla luce delle moderne opere di intercomunicazione, con le sue varianti settoriali o parziali. In quest’ottica, il convegno internazionale in cui converranno studiosi di chiara fama e i cui interventi saranno pubblicati sulla rivista internazionale “Conversations”, prevede la proiezione del docufilm selezionato al festival di Avignone, Le Projet du traducteur di Gaëlle Courtois con Pietro Pizzuti e la partecipazione di Stefano Massini prodotto da Alain Esterzon e, a chiusura, anche una mostra fotografica a cura dello studio “Dueminimo”. La mostra, intitolata Des Mots aux choses, rifletterà, in questo percorso, sulla possibilità di distinguere un’architettura discorsiva da un’architettura conversazionale.
Nella due giorni, gli ospiti internazionali saranno, inoltre, accompagnati in un suggestivo tour di Napoli da Mariano delle Rose, consulente della Treccani, supportato, nell’esposizione in lingua francese, dai dottorandi in “Eurolinguaggi e Terminologie Specialistiche” dell’Università “Parthenope”.
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