Psicologi. La due giorni a Caserta sulla condizione giovanile
(Comunicato stampa) -Sviluppare politiche educative basate sull’agire dei giovani, creare opportunità di partecipazione attiva coinvolgendoli nei processi decisionali, creare spazi di espressione all’interno dei contesti scolastici e istituzionali, offrire occasioni di impegno e sperimentazione e potenziare il supporto psicologico e sociale, attraverso servizi di consulenza per il benessere, anche nelle scuole e nelle università. Sono queste le istanze che arrivano dal convegno organizzato alla Reggia di Caserta dall’Associazione italiana di Psicologia e dall’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi della Campania.
L’evento dal titolo ‘Menti giovani in un mondo complesso’ è al centro della prima edizione delle Giornate nazionali della ricerca psicologica, nate con l’obiettivo di mettere le conoscenze scientifiche della psicologia al servizio della società e delle istituzioni.
Una due giorni che vede gli accademici di molti dei principali atenei italiani a confronto tra di loro e con esponenti delle istituzioni e della società civile sulla condizione giovanile, analizzata partendo da diverse prospettive. Al centro dei panel e delle tavole rotonde ci sono le problematiche che i giovani vivono in ambito scolastico e universitario, la precarietà nel campo lavorativo e l’importanza di cercare una realizzazione personale anche in una prospettiva di sviluppo sostenibile, la ricerca del benessere psicologico, il rapporto con le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, la consapevolezza relativa agli stereotipi di genere e alle diverse forme di violenza.
“Il nostro intento è non solo quello di discutere – spiega il presidente dell’Aip, Sergio Salvatore – ma anche di avanzare delle proposte. Abbiamo elaborato un documento animato da due idee fondamentali: i giovani non vanno pensati solo in termini di scarto da ciò che dovrebbero essere, ma come una concreta e reale soggettività che va compresa e sviluppata. La loro condizione, inoltre, si sviluppa nella misura in cui si mettono i giovani nelle condizioni di agire nel e sul mondo, di partecipare ai processi e costruirli”.
Il presidente dell’Ordine degli Psicologi, Armando Cozzuto, definisce quella dei giovani come “una realtà complessa e incompresa. Oggi assistiamo a un’escalation di violenza – aggiunge – e anche per questo c’è più attenzione a questi fenomeni. Viviamo in un periodo di importati cambiamenti sociali e ci troviamo di fronte all’incapacità delle istituzioni di creare delle alternative e degli spazi dove i giovani possano essere valorizzati”.
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