Sant’Antonio, il francescano predicatore e amico del popolo

Sant’Antonio, il francescano predicatore e amico del popolo

Luigi Fusco -Il nome Antonio è tra i più diffusi al mondo e la sua fortuna è principalmente legata a quella del famoso santo francescano, vissuto tra la fine del secolo XII e il primo trentennio di quello successivo.
La devozione nutrita nei suoi confronti da innumerevoli devoti è a dir poco stratosferica ed è quasi
impossibile riuscire ad annoverare tutte le celebrazioni ed i riti annessi che in occasione del suo dies natalis, il 13 giugno, vengono rievocati.
Sta di fatto che Antonio nel corso della sua esistenza seppe conquistare il popolo attraverso la sua
predicazione fatta di parole semplici ma dense di significati profondi e portatrici di una fervida spiritualità.
Al riguardo, nella sua iconografia compare di frequente un libro che sta ad indicare la sua grande
conoscenza della Sacra Scrittura.
Antonio di Padova era di origini portoghesi. Era nato a Lisbona nel 1195 e la sua era una famiglia di nobili
origini. Venne battezzato con in nome di Fernando Martins de Bulhões.
Giovanissimo frequentò i canonici della Cattedrale della sua città natale. A quindici anni entrò nel convento agostiniano di San Vincenzo, posto al di fuori del centro urbano di Lisbona. Due anni dopo decise di trasferirsi presso il complesso di Sant’Agostino a Coimbra dove ebbe modo di dedicarsi allo studio dei testi sacri, in particolare della Bibbia e di altre scienze teologiche. A venticinque anni venne invece ordinato sacerdote. Ma fu la sua svolta francescana, che avvenne intorno al 1220, a renderlo un religioso “nuovo” e più attento alle istanze degli “ultimi” e degli “umili”. Quello di Antonio fu un percorso tutto in salita che lo portò fino ad Assisi e ad incontrarsi con San Francesco. Di lì in poi per Antonio cominciò un lungo cammino che lo portò in numerose località d’Italia e della Francia, divenendo, dopo qualche tempo, anche il primo professore di teologia di estrazione “minoritica” in servizio presso l’università di Bologna.
Padova è il centro propulsore della devozione antoniana. Presso la basilica a lui intitolata ogni anno si
riversano milioni di fedeli provenienti da tutto il mondo. Uomini e donne che si recano presso la sua tomba per pregarlo e per chiedergli una grazia.
Il tredici è il numero di Sant’Antonio. Secondo la tradizione, la “tredicina di Sant’Antonio” è una preghiera
di tredici giorni, durante i quali i devoti si rivolgono a Sant’Antonio per ottenere grazie, spesso in momenti
di bisogno o per ottenere un miracolo. La caratteristica di questa pratica risiede nella convinzione che,
durante questi tredici giorni, Sant’Antonio conceda tredici grazie al giorno a chi lo invoca con fede.
In provincia di Caserta sono numerose le chiese, i conventi e le congregazioni a lui intitolate e nel giorno
della sua ricorrenza si avvicendano celebrazioni di ogni sorta tra preghiere, messe, canti e processioni.

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Luigi Fusco
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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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