Sessa Aurunca. i Misteri del Venerdì Santo
Augusto Ferraiuolo A Sessa Aurunca, quelli dal Lunedì Santo alla Pasquetta sono probabilmente i sette giorni più importanti dell’anno. Ma il momento culminante è senza dubbio la processione dei Misteri del Venerdì Santo, organizzata dall’Arciconfraternita del SS. Crocefisso Nella Chiesa di san Giovanni a Villa, centinaia di persone si alternano a rendere omaggio ai Misteri, le statue scolpite da artigiani locali tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento che rappresentano varie scene della Passione e della morte di Gesù. Al tramonto, la banda cittadina darà il primo segnale, intonando una marcia funebre. I confratelli cominciano ad uscire dalla chiesa, formando le due file che segneranno il passaggio della processione. Ma sulla soglia si fermano tre figure incappucciate; ed ecco che, amplificato dal vano del portone, si leva il canto del Miserere. Il testo è quello del Salmo di Davide; la musica, una polifonia che ha pochissimi riscontri nella musica popolare. La melodia intonata dalle tre voci (alta, media e grave), i cambi di tono, i ritardi, gli attacchi e le conclusioni, si susseguono secondo uno schema del tutto originale nell’intero panorama della musica occidentale. Dopo il canto, dalla chiesa escono le statue dei Misteri. I confratelli le portano a spalla con un caratteristico passo ondeggiante, detto in dialetto “a cunnulella” perché ricorda il movimento del cullare. Strette attorno alla statua che rappresenta le Tre Marie seguono le donne, alluttate e scauze, cioè scalze e vestite a lutto, per rispettare un voto. Recitano senza sosta le loro preghiere e portano dei grossi ceri che arderanno per tutta la processione e verranno poi donati alla Madonna. Il buio domina la processione. Sono neri anche gli abiti rituali, persino quelli da angelo indossati dai bambini: tutto deve esprimere il lutto per la morte di Gesù. Ma all’improvviso, le tenebre vengono squarciate da grandi falò, i carraciuni, che ardono in precisi punti della città, simbolo della speranza nella resurrezione del Cristo. Solo dopo molte ore i Misteri tornano nella chiesa. Intorno alle statue i fedeli si alternano per prendere un pezzo delle candele votive donate dalle donne e un ramoscello della ruta deposta assieme alle camelie vicino al Cristo Morto. La pianta, nota per le sue proprietà medicinali (“a ruta ogni male stuta”, dice un proverbio locale), sarà conservata e usata per il resto dell’anno. È il momento dei commiati: come ogni anno, la comunità dei fedeli si è ricongiunta a Dio. Ed è questo il significato ultimo dello splendido rituale di Sessa Aurunca.
About author
You might also like
Teatro Elicantropo, in scena Riccardo III – Suite d’un mariage
-Sarà in scena giovedì 17 febbraio 2022 alle 21.00 (repliche fino a domenica 20), al Teatro Elicantropo di Napoli, Riccardo III – Suite d’un mariage scritto e diretto da Auretta Sterrantino, con Michele Carvello
Duo Aulos & Vox, al Museo Campano il ciclo Nuovi Linguaggi
(Comunicato stampa) -Domenica 3 novembre 2024 alle ore 18.30, il Museo Campano di Capua accoglierà un appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica. Nell’ambito dell’Autunno Musicale, per il ciclo “Nuovi
Flik Flok, l’evento socio sportivo porta 10mila persone in piazza
(Comunicato stampa) -Oltre 3mile partecipanti alle gare podistiche, 4mila studenti in piazza. Sono questi i numeri della XX edizione della “Flik Flok” organizzata dalla Brigata bersaglieri “Garibaldi” dell’Esercito Italiano. L’evento