Terra di Lavoro racconta, e l’Università insegna ad ascoltare
– «Stiamo lavorando molto, con azioni concrete, per riprenderci la reputation della Regione Campania. Tutto questo deve essere raccontato, oggi siamo qui per questo. Per l’occupazione, in particolare, abbiamo messo su un impianto che non solo permette di inserire i giovani ma anche coloro che non lo sono più. Per loro infatti, ci sono opportunità di lavoro e di reinserimento». Così Sonia Palmeri, assessore regionale al Lavoro e al Personale, in occasione dell’inaugurazione del workshop «La narrazione del territorio. Landtelling per Terra di Lavoro». L’iniziativa è del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università Luigi Vanvitelli ed è a cura delle professoresse Nadia Barrella e Rosanna Cioffi. Quest’ultima prorettrice alla Cultura. Alla giornata inaugurale accanto all’assessore Palmeri anche la direttrice del Dipartimento, la professoressa Maria Luisa Chirico.
Cinque giorni di lezioni, incontri e attività laboratoriali per la realizzazione di un’idea progetto in grado di innovare le forme di comunicazione dell’identità casertana. 25 gli studenti coinvolti che fino al 5 luglio incontreranno esperti di marketing e di comunicazione e ascolteranno gli imprenditori locali. L’obiettivo è quello di rafforzare le competenze dei propri studenti e facilitare il dialogo tra formazione universitaria e mondo del lavoro. L’idea migliore, sabato 6 luglio, sarà premiata da una giuria che potrà scegliere il progetto più convincente tra quelli presentati e parteciperà alla presentazione di Caserta nell’ambito delle attività dell’iniziativa Destinazione Campania promossa da Rete Destinazione SUD. L’evento si terrà a Milano il prossimo autunno. Per la prima giornata gli studenti hanno incontrato Michelangelo Lurgi di Rete destinazione sud, Maria Russo e Umberto Cinque di Confcommercio – op domitia felix e il giornalista Luigi Ferraiuolo, ideatore del Premio Buone Notizie. Soddisfatta la professoressa Nadia Barrella. Queste le sue parole: «Stamattina è stato finalmente chiaro che la cultura è chiave essenziale per lo sviluppo di un territorio e che la riflessione, lo studio e la ricerca sull’eredita culturale dei luoghi se usata saggiamente può essere risorsa per lo sviluppo sostenibile, per la qualità della vita e per l’evoluzione della società».
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