Tradizione ma anche voglia di nuovo, la Pasqua firmata Napoli
– Il modo in cui si trascorrono le feste varia dalla persona, a seconda che si preferisca la via della tradizione o qualcosa di totalmente inedito. C’è chi, infatti, ha la propria “routine delle feste” (che si sostituisce alla routine del resto dell’anno) per svariate ragioni: si trova confortevole ripetere annualmente un determinato schema, una certa organizzazione, o piacevole ritrovarsi nello stesso luogo con le stesse persone. C’è chi, al contrario, o per una facile noia o per intraprendenza, tende a nuove esperienze, magari in solitudine. Si è tuttavia certi che, per la maggior parte dei casi, il modo in cui si decide di trascorrere le festività rispecchi la personalità di ognuno.
Proprio perché il mondo è vario, è necessario, per una metropoli come Napoli (e stesso dicasi per le città limitrofe) andare incontro a ogni esigenza. Dopo i successi degli anni passati, in termini di risposta da parte della gente, sempre più attiva e presente, anche quest’anno si va nella medesima direzione, fatta di arte e di musei, di picnic all’aria aperta e di vecchie tradizioni. Ne è un esempio il parco di Villa Capriccio a Capodimonte, che apre le porte alla seconda edizione di Aperipark, con il patrocinio della III Municipalità di Napoli. Dopo il successo dello scorso anno, ci si vuole ripetere, dando la possibilità, gratuitamente, di trascorrere la Pasquetta su un bel manto verde. Non bisogna, però, dimenticare che la Pasqua coinciderà con il Weekend della Cultura, organizzato dalla Camera di Commercio di Napoli.
Ben diciannove musei saranno aperti e gratuiti tra il 31 marzo e il 2 aprile. Uno di questi è il PAN con la mostra-omaggio a Sara Giusti. Da visitare è il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, grazie al quale si può entrare in contatto con la storia della città attraverso scritti che risalgono al 1573. L’Archivio Storico mostra al visitatore pagine di Napoli importanti e ricche di suggestione, come quelle dedicate a San Gennaro, al Vesuvio, alla peste del 1656 e al Cristo Velato. Altro luogo suggestivo, nell’ambito del Weekend della Cultura, è l’Acquedotto Augusteo del Serino, la cui visita comprende anche un disegno del contesto urbano e delle vicende storico-archeologiche che hanno inevitabilmente influenzato l’imponente infrastruttura di epoca romana.
Ma, come detto, la tradizione è sempre dietro l’angolo e può manifestarsi anche attraverso eventi che richiamano la Passione di Cristo, come le Processioni del Venerdì Santo che si tengono come di consueto a Sorrento. Per la precisione, le processioni sono due, una Bianca e una Nera, che attirano in piena notte centinaia di persone, tra turisti e abitanti, e che risalgono al ‘300. Era la confraternita sorrentina dei “Battenti di Sant’Antonino”, infatti, che, secoli e secoli fa, organizzava queste processioni fatte di auto-flagellazione in segno di penitenza. Oggi la tradizione è rimasta intatta, con la messa in scena di eventi capaci di riportare Sorrento alle origini.
Le feste, come la Pasqua, sono un po’ così: a volte simboleggiano un personale ritorno al passato, a volte rappresentano una ricerca di spensieratezza e di allontanamento dai problemi quotidiani, a volte un espediente per accrescere la propria cultura. L’importante, però, per chi festeggia la Pasqua, è di non dimenticare il vero senso alla base delle cose.
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