Un valzer tra le Matres, il Gran ballo degli innamorati a Capua
– Il Museo Campano di Capua come dimora regale. E questo grazie al «Gran ballo degli innamorati» a palazzo Antignano, in programma sabato 16 febbraio alle ore 18. L’iniziativa è dell’associazione Società di danza Napoli e Caserta, che svolge da oltre trent’anni a livello nazionale e internazionale un lavoro di ricerca storica sull’Ottocento. E scrive bene Maria Beatrice Crisci su Il Mattino: «San Valentino ha lasciato una scia». Nell’articolo la dichiarazione di Lucio Martino, direttore dell’associazione partenopea e maestro di cerimonia: «Si festeggerà San Valentino con grande leggerezza ed eleganza. Dame in splendidi abiti e fruscianti crinoline con cavalieri in impeccabili frac realizzeranno il repertorio di danze come valzer, quadriglie, contraddanze, ma anche marce, mazurche su musiche di Strauss, Verdi e Beethoven. La serata sarà arricchita dall’esecuzione di arie d’opera e operetta a cura del soprano lirico Leontina Alvano». Poi un’annotazione storica di Lucio Martino: «Il San Valentino in epoca vittoriana era un’occasione speciale per le dame dell’epoca per poter manifestare il loro interesse per un uomo, in modo più o meno giocoso, e smuovere un po’ le acque chete delle regole sociali. A quell’epoca, infatti, il corteggiamento era una questione piuttosto complessa. Uomini e donne, specie se celibi e nubili, avevano poche occasioni di trascorrere del tempo da soli in coppia, giusto un giro di valzer. È in questo periodo che si diffondono i tradizionali biglietti di San Valentino, anche se la festa degli innamorati ha origini fin nel Medioevo, quando i pretendenti dedicavano versi all’amata cantandoli o recitandoli».
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