Vanvitelli e Piermarini. Il libro di Salvatore Costanzo
(Comunicato stampa) -Giovedì 24 ottobre 2024 alle ore 18:30 nella sala “Carlo III” dell’Hotel dei Cavalieri di Caserta il Centro Studi della Provincia di Caserta “Antica Terra di Lavoro” presenterà l’ultimo libro dell’architetto Salvatore Costanzo Vanvitelli e Piermarini. Disegni e architetture nella Lombardia asburgica. Dopo il Convegno internazionale Il Genio, l’eredità. 1773-2023 tenutosi nel Belvedere di San Leucio nel 2023 ed organizzato dal Centro Studi insieme con il Comune di Caserta e la Camera di commercio in occasione del 250° anniversario della morte di Luigi Vanvitelli, si è voluto presentare alla città la maggiore opera su Giuseppe Piermarini, allievo vanvitelliano e architetto immagine della corte asburgica a Milano, da molti critici considerato il terzo grande architetto del Settecento dopo Juvara e Vanvitelli stesso. Le sue testimonianze di maggiore valore architettonico sono il Palazzo reale di Milano, la Villa reale di Monza (1777) e il Teatro alla Scala (1778).
Dopo i saluti istituzionali dei sindaci delle città di Caserta, Carlo Marino, e di Marcianise, Antonio Trombetta, coordinati da Tommaso Tartaglione vice presidente del Centro Studi della Provincia di Caserta, interverranno Ornella Zerlenga direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno industriale dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, gli storici dell’arte Maria Carmela Masi e Roberta Campagna, il critico e saggista Giuseppe Diana, il direttore dell’Hotel dei Cavalieri Sebastiano Simone.
Terminerà l’autore del libro, architetto, urbanista e storico dell’arte, che ha all’attivo oltre quaranta volumi, e con questa pubblicazione che segue a La Scuola del Vanvitelli. Dai primi collaboratori del Maestro all’opera dei suoi seguaci (Clean edizioni, 2006) e agli Atti delle Giornate di Studio su Luigi Vanvitelli (Pacifico editore, 2023) ha ben contribuito ad incrementare la ricerca vanvitelliana.
Piermarini, come Imperial Regio Architetto della Lombardia austriaca, inaugurò nella capitale lombarda il Neoclassicismo e disseminò la regione con bellissime opere, molte delle quali commissionate dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria alla quale si deve un periodo ricco di riforme economiche e sociali, nonché di grande sviluppo culturale in tutto l’Impero. Più di ogni altro giovane discepolo, Piermarini incarnò gli ideali del primo insegnamento di Vanvitelli, facendo propria la sua lezione e portandola a piena maturazione classicista, inserito com’era nel clima politico-culturale del riformismo illuministico. Nel libro sono evidenziati i nessi e le affinità e talvolta anche le divergenze tra la produzione di Vanvitelli e quella per molti versi apparentemente affine di Piermarini.
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