Ventuno sgabelli d’epoca, al via i lavori di restauro alla Reggia

Ventuno sgabelli d’epoca, al via i lavori di restauro alla Reggia

Luigi Fusco

– Sono stati avviati i restauri degli arredi delle sale di Marte e Astrea dell’appartamento ottocentesco della Reggia di Caserta. Affidati alle cure degli esperti restauratori sono i ventuno sgabelli realizzati per il Grand Cabinet dell’imperatore Napoleone I, commissionati, agli inizi del XIX secolo, da Gioacchino Murat, cognato di Bonaparte e re di Napoli dal 1808 al 1815. Le preziose sedute sono generalmente esposte negli ambienti storicamente destinati ai “Titolati e Baroni del Regno, Uffiziali Maggiori ed Intendenti Esteri” e ai “Gentiluomini di Carriera, Ambasciatori, Segretari di Stato e di altre persone privilegiate”.
Tali interventi sono compresi nell’ambito dei lavori di completamento del consolidamento e restauro del mobilio murattiano negli Appartamenti Reali. Gli sgabelli, di produzione francese, sono composti da una struttura in legno dorato ordinariamente intagliato e da cuscini imbottiti ricoperti, confezionati dalla tappezzeria Gobelins, di colore rosso scuro con ghirlande verdi e ricamati a piccolo punto.
Sul tessuto originale della seduta, realizzato con telaio Jacquard, compare però il monogramma borbonico “F.B.”, ricamato a seguito del ritorno di Ferdinando I di Borbone, dopo il decennio francese, avvenuto grazie alla Restaurazione sancita con il Congresso di Vienna nel 1815.
La prima fase del restauro prevede il trattamento in camera anossica per la disinfestazione necessaria a garantire l’eliminazione dell’attacco di tarli nelle parti lignee. La Reggia è difatti dotata, da tempo, di un macchinario specifico per l’applicazione sui beni culturali che opera tramite un generatore d’azoto.
Tale strumento consente la conservazione di manufatti e oggetti di alto pregio in perfette condizioni di stabilità atmosferica e igrometrica, anche per lunghi periodi, senza ulteriori manutenzioni.
Ultimato il ciclo in camera anossica si proseguirà con le attività necessarie a ripristinare sia l’aspetto conservativo sia quello estetico degli stessi sgabelli.
Il gruppo di ventuno sgabelli fa parte di un insieme di arredi composto da una coppia di troni, sei poltrone, sei sedie, due poggiapiedi, un parafuoco e un paravento, quest’ultimo disperso, tutti originariamente eseguiti per il Grand Cabinet dell’imperatore Napoleone I, nel palazzo delle Tuileries, da Francois Honoré Georges Jacob-Desmalter su disegni di Percier e Fontaine, che, a loro volta, per la particolare sagoma dei troni, si ispirarono ad una poltrona ideata da David.
I fusti intagliati furono dorati da Chatard e rivestiti dal tappezziere Jean-René Flamand con arazzi intessuti dai Gobelins. I modelli degli arazzi furono dipinti dal pittore Jacques Dubois che traspose i progetti elaborati da Jacques Louis de la Hamayade de Saint-Ange nel corso del 1809.
L’insieme dell’arredo, concluso entro il 1810, non incontrò il favore di Napoleone I e pertanto venne depositato, sino al 1812, nei Magazzini delle Tuileries, fino a quando non si decise di spedirli a Roma per allestire le Stanze di rappresentanza dell’Imperatore nel Palazzo del Quirinale.
Nel 1814 gli arredi vennero trasferiti alla Reggia per volontà dello stesso Gioacchino Murat.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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