16 luglio, la Madonna del Carmine. Tra incendi e ricordi d’arte
– “Chella bella Mamma d”o Cármene v”o ppava. Nun mm”o ppòzzo faticá!”, così canta la Nuova Compagnia di Canto Popolare in quello che è un capolavoro di Raffaele Viviani «’A rumba de’ scugnizzi». Il 16 luglio ricorre la Madonna del Carmine, la commemorazione della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.
Alla devozione della Madonna risalgono quindi nomi molto popolari nelle regioni meridionali, anche se con la variante di Carmine nel Napoletano e di Carmelo in Sicilia. La declinazione femminile Carmela è invece pressoché unica. Incalza Carmen, che riecheggia un altro Meridione europeo. Insomma, la venerazione nei riguardi della Madonna del Carmine finisce per essere un’identità del Sud, appartiene alla coscienza e all’iconografia meridionali.
Anche quest’anno è mancato il famoso incendio al campanile del Santuario del Carmine Maggiore a Napoli. Be’, di incendi in Campania in questa estate ce ne sono stati fin troppi…
Ma il 16 luglio è una data mesta per l’arte casertana. Il 16 luglio 2006 veniva a mancare a Maddaloni l’artista Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, una delle figure più autorevoli espresse dal territorio campano nella seconda metà del Novecento, con una forte valenza nazionale, legata anche alle sue partecipazioni a rassegne internazionali come la Biennale di Venezia e al suo impegno didattico in un’Accademia prestigiosa come quella di Brera a Milano. Un artista cittadino del mondo, ma che non ha mai dimenticato il rapporto con la cultura popolare. Lui avrebbe sicuramente seguito i festeggiamenti per la Madonna del Carmine proprio per scoprire le umane passioni autentiche.
Caserta, Napoli, la “sua” Maddaloni, la città di Baselice che lo aveva visto nascere e dove spesso tornava sono ancora in debito nei suoi riguardi. Crescenzo meriterebbe un grande evento che possa consegnare definitivamente alla storia la sua straordinaria valenza artistica, il suo eccezionale impegno di docente e la sua ammirevole carica umana.
OndaWebTv lo saluta con tutta la dolcezza dovuta.
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